Soldato Usa “sconfina” in Nordcorea, non è la prima volta – askanews.it

Soldato Usa “sconfina” in Nordcorea, non è la prima volta

L’incredibile storia dei quattro disertori che divennero attori
Lug 18, 2023

Roma, 18 lug. (askanews) – Le forze Usa hanno confermato che il cittadino americano che ha attraversato oggi il confine tra le Coree, finendo sotto la custodia dei militari nordcoreani, è un soldato. E non è la prima volta che accade una fuga volontaria di un militare a stelle e strisce verso il regno dei Kim

“Un membro del servizio degli Stati Uniti in un tour di orientamento della JSA ha attraversato volontariamente e senza autorizzazione la linea di demarcazione militare nella Repubblica popolare democratica di Corea. Riteniamo che sia attualmente in custodia della Repubblica popolare democratica di Corea e stiamo lavorando con le nostre controparti dell’KPA per risolvere questo incidente”, ha affermato il colonnello Isaac Taylor delle Forze Usa in Corea (Usfk) in una breve dichiarazione ripresa dalla Bbc. La Jsa a cui fa riferimento il portavoce americano è la Joint Security Area, che si trova all’interno della Zona smilitarizzata tra le due Coree.

In precedenza la Cbs News ha identificato l’uomo nel soldato di seconda classe Travis King, citando funzionari statunitensi. La storia raccontata dalla Cbs parla di un soldato che era stato messo in detenzione militare in Corea del Sud e in via di espulsione dal paese. Ma, dopo aver superato i controlli di sicurezza dell’aeroporto da cui doveva uscire dal Paese, in qualche modo sarebbe riuscito a inserirsi in un giro turistico civile diretto al confine. Secondo i media locali, mentre visitava la linea di demarcazione a Panmunjon con i turisti, l’avrebbe attraversata entrando in territorio nordcoreano.

Non è chiaro perché abbia fatto questo incredibile gesto, ma uno dei turisti che partecipava al tour e che ha visto la scena ha detto a Cbs News che l’uomo avrebbe riso e avrebbe cominciato a correre tra gli edifici. Poi c’è stata confusione.

La Zona smilitarizzata che divide le due Coree è considerata il confine più blindato del mondo. Per di più, la Corea del Nord è sigillata per la pandemia Covid-19. Il fatto che il “fuggitivo” sia un soldato, ovviamente, rischia di rendere più complessa un’eventuale trattativa per il suo rilascio.

In Corea del Sud ci sono 27-28mila soldati statunitensi. Il contingente americano è presente da dopo la guerra di Corea (1950-53), interrotta da un armistizio che ha di fatto congelato i combattimenti ma non ha portato alla pace.

Non è la prima volta che un soldato americano si “rifugia” in Corea del Nord. Negli anni ’60 almeno quattro soldati statunitensi si andarono a mettere nelle braccia del regime di Pyongyang: James Josepf Dresnok, Jerry Parrish, Larry Allen Abshier e Charles Robert Jenkins. Furono occupati nel cinema: sostanzialmente erano utilizzati per impersonare gli “invasori” americani. I quattro furono fatti poi sposare con donne rapite, tra le quali la pittrice rumena Doina Bumbea tratta con l’inganno in Corea del Nord mentre viveva a Roma e data in moglie a Dresnok.

In seguito solo a Jenkins – che fu fatto sposare con la rapita giapponese Hitomi Soga – venne consentito di espatriare con la famiglia in Giappone, dove si consegnò alla giustizia militare Usa che lo condannò a una pena lievissima. Morì in Giappone nel 2017, un anno dopo Dresnok che invece finì i suoi giorni in Corea del Nord. Abshier risulta morto nel 1983 e Parrish nel 1998, entrambi in Nordcorea.