Parma, 15 lug. (askanews) – Oggi il tema dell’acqua è fondamentale non solo per garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile, ma anche per riportare le persone a vivere in quei territori che stanno registrando una caduta demografica. Lo ha detto il coordinatore cattedre Unesco, Patrizio Bianchi, a conclusione dei lavori delle Giornate dell’Acqua promosse a Parma dall’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e da Globe, l’associazione nazionale per il clima.
“Viviamo in un’epoca in cui ci sono delle grandi congestioni in pochissime grandi città – ha spiegato Bianchi -. Dobbiamo ritornare a conquistare un territorio bello, piacevole, con una sua storia, ma anche una fortissima capacità di innovazione, di utilizzo di tutte le nuove tecnologie. Questa è la ricerca oggi”.
La ricerca che in Italia, soprattutto applicata agli studi idraulici ed idrogeologici, è tra le più qualificate al mondo, come ha ricordato Andrea Rinaldo, vincitore dello Stockholm Water Prize, che a Parma ha invitato ad “affrontare in maniera non ideologia” le sfide imposte dal cambiamento climatico. Un tema ribadito dal commissario straordinario per l’emergenza idrica, Nicola Dell’Acqua, che ha ricordato la volontà di riportare tutte le opere fatte negli ultimi 50 anni alla loro funzione principale: “Negli ultimi dieci anni il clima è cambiato, dobbiamo prenderne atto, è probabile che quelle opere costruite con altre visioni adesso ci servano per motivi diversi”.
Secondo Dell’Acqua occorre prima di tutto uno “studio del territorio e una comprensione di dove servono le risorse” prima di pensare alla realizzazione di altre infrastrutture. “Io penso che davanti a una programmazione di questo genere ci possono essere poche contestazioni da parte della popolazione e dai vari enti. Solitamente le contestazioni che avvengono ogni volta che si realizza una nuova opera sono fatte perché non viene spiegato bene perché quell’opera è indispensabile”.
Dall’agricoltura alla gestione dei fiumi, dalla pianificazione degli interventi infrastrutturali alla gestione delle emergenze, alla due giorni c’è stato un dibattito acceso da parte dei tecnici, dei rappresentanti della politica e delle istituzioni. “Sono emerse delle visioni diverse rispetto alle soluzioni ma è emerso che c’è un campo molto interessante di confronto che va coltivato” ha ricordato il presidente dell’Autorità di Bacino del Po, Alessandro Bratti.
L’autorità di Bacino, che svolge il ruolo di coordinamento dei vari enti con i ministeri e il governo, pensa già alla seconda edizione delle Giornate dell’Acqua che si svolgerà a Milano nel 2024. “Il nostro obiettivo era quello di creare una comunità. La comunità c’è e sarà implementata – ha concluso Bratti -. Il prossimo sicuramente in Lombardia organizzeremo la seconda giornata con tutti gli attori che sono stati protagonisti della prima”.