Roma, 14 lug. (askanews) – La centralità che l’acqua sta assumendo sempre più negli equilibri ambientali, economici, sociali, soprattutto in relazione agli effetti del cambiamento climatico, obbliga a una seria riflessione di prospettiva da parte delle istituzioni e dei portatori di interesse sulla gestione sostenibile della risorsa idrica. Gli eventi alluvionali di maggio in Emilia-Romagna insegnano.
Per queste ragioni l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha deciso di organizzare, oggi e domani a Parma, con il supporto dell’Associazione nazionale per il clima Globe Italia, due giornate di studio e di confronto sul tema, che consentiranno di formulare una serie di proposte concrete, fondate su solide basi scientifiche, al fine di contribuire a un piano nazionale integrato, attento alle esigenze dell’uomo e della natura.
Secondo i promotori di “Acqua – Fronte comune contro la crisi climatica”, proprio la crisi climatica impone l’attuazione di azioni urgenti e concrete in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e del Green Deal europeo; la siccità e le alluvioni improvvise sono tra le criticità più manifeste di questo mutamento in atto.
L’obiettivo è quello di rendere questo appuntamento, oggi al suo battesimo, un focus di approfondimento con cadenza annuale, che possa rappresentare un punto di riferimento nazionale per fare fronte comune e affrontare unitariamente questa importante sfida, epocale per l’intero pianeta.