Roma, 11 lug. (askanews) – Colpisce cellule nervose, i motoneuroni, e nel tempo paralizza tutti i muscoli volontari, compromettendo molteplici funzioni vitali: respirazione, fonazione deglutizione. Ma la SLA-Sclerosi Laterale Amiotrofica, oltre 6mila pazienti in Italia, nonostante cambi profondamente la vita di chi ne è colpito, non fa perdere la capacità di pensare, di provare emozioni e di condividere con gli altri la propria esperienza di vita. Fondazione AriSla, ente non profit che finanzia la ricerca sulla malattia, ha da poco pubblicato il Bilancio sociale relativo all’anno 2022 in cui presenta un nuovo piano strategico pluriennale per la ricerca.
Spiega Mario Melazzini, presidente AriSla: “In particolare noi vogliamo, grazie alla declinazione del piano strategico, dare la priorità a quegli studi che hanno un impatto concreto sulla conoscenza, sulla diagnosi precoce e sul trattamento potenziale per questa malattia, focalizzando su ciò che è indispensabile, cioè l’identificazione dei biomarcatori, lo sviluppo di modelli nuovi anche per lo studio in particolare della forma sporadica di malattia e per poter andare declinare ciò che può essere l’evoluzione prognostica delle varie forme di sclerosi laterale amiotrofica. L’obiettivo è identificare tutto ciò che può essere il biomarcatore che ci potrà permettere di identificare la fase presintomatica della malattia per poter meglio comprendere queste manifestazioni così diverse, eterogenee, che la malattia stessa mette in essere a ricaduta sui vari pazienti colpiti . Ormai – prosegue – siamo da più di dieci anni in prima linea come ente no profit e ricerca su una malattia rara a sostegno di una ricerca di elevata qualità e soprattutto di innovatività perché fondamentalmente la ricerca è l’unico strumento in grado di arrivare a risposte che ad oggi purtroppo non abbiamo ancora a disposizione. Come fondazione AriSla, fino ad oggi abbiamo investito circa 15 milioni di euro in attività di ricerca. Abbiamo supportato e stiamo supportando 143 ricercatori e abbiamo finanziato 98 progetti in tutti quegli ambiti cui facevo riferimento prima: dalla ricerca di base e poi quella clinica. E abbiamo raggiunto tanti buoni risultati che vengono testimoniati dall’enorme numero di pubblicazioni scientifiche a forte impatto – sono più di 370 ad oggi – e che hanno una ricaduta positiva In termini di conoscenza sulla comunità Scientifica Nazionale e internazionale”.
E proprio per sostenere la ricerca scientifica sulla sclerosi laterale amiotrofica, AriSla ha lanciato questa settimana una campagna per le donazioni attraverso il 5×1000. “Grazie al 5×1000 raccolto negli ultimi anni – sottolinea Melazzini – abbiamo finanziato circa 21 progetti di ricerca sulla Sla quindi ciò che mi sento di dire adesso, che diventa fondamentale per tutti noi, è che donare anche col 5×1000 è un grandissimo gesto”. Per farlo basta firmare il riquadro “Finanziamento della ricerca scientifica e della Università” oppure del “Finanziamento della ricerca sanitaria” sul modello per la dichiarazione dei redditi, inserendo il Codice Fiscale della Fondazione: 97511040152.
Ogni contribuente può donare il proprio 5 per mille a un solo beneficiario. I codici fiscali degli enti ammessi al beneficio sono consultabili negli elenchi resi pubblici dall’Agenzia delle Entrate. Tutte le informazioni sul sito Airsla.org