Palermo , 11 lug. (askanews) – “Il 68% delle aziende gestite dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) sono scatole vuote: non sono mai state operative e non hanno mai avuto personale. Non hanno mai prodotto nient’altro, se non fatture false, o riciclato denaro di provenienza illecita”. A parlare è il direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc), prefetto Bruno Corda, a Palermo, al termine della conferenza dei servizi in prefettura per l’assegnazione di alcuni immobili e terreni sottratti alle organizzazioni criminali. “Il 5% delle aziende sono inoltre attive sul mercato.
Si tratta di 170 realtà che occupano circa tremila addetti, prevalentemente al Sud. Poi esiste un 27% di aziende da monitorare. Dobbiamo impegnarci affinché queste abbiano una migliore condizione di accesso al credito e la possibilità di superare lo choc di legalità: cioè passare da una economia illegale a una legale”.
All’incontro hanno partecipato, oltre alla sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro e alla prefetta di Palermo Maria Teresa Cucinotta, anche alcuni rappresentanti delle foze dell’ordine, il procuratore di Palermo Maurizio De Lucia, amministratori locali e vertici delle Zes.