Vilnius, 11 lug. (askanews) – “Un summit già ‘storico’ prima ancora che cominci”, così il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg ha commentato il sostanziale via libera all’adesione della Svezia all’Alleanza Atlantica, da parte della Turchia.
Il presidente Recep Tayyip Erdogan, dopo l’incontro a tre alla viglia del vertice Nato a Vilnius con il premier svedese Ulf Kristersson e con lo stesso Stoltenberg, ha accettato d’inviare il protocollo di adesione della Svezia come 32° Paese della NATO al parlamento turco, a fronte di probabili rassicurazioni sulla possibile acquisizione di nuovi armamenti, come i caccia F-16 americani e migliori relazioni commerciali con l’Unione Europea nella quale Istanbul spera di entrare a breve.
L’annuncio della “fumata bianca” l’ha dato lo stesso Stoltenberg; l’adesione della Svezia alla Nato era stata ostacolata per più di un anno dalle obiezioni della Turchia e dall’Ungheria per via di presunte cellule terroristiche curde presenti sul proprio territorio.
La Svezia, però – ha fatto notare Stoltenberg – ha modificato la propria costituzione, ha cambiato le proprie leggi, ha ampliato in modo
significativo la cooperazione antiterrorismo contro il PKK e ha ripreso le esportazioni di armi verso la Turchia, tutti passi
stabiliti nel Memorandum trilaterale concordato nel 2022.
Svezia e Turchia, inoltre, hanno concordato che la cooperazione antiterrorismo è uno sforzo a lungo termine che continuerà – assieme alla Nato – anche dopo l’adesione della Svezia all’Alleanza.
L’ok di Erdogan all’adesione della Svezia alla Nato è stato salutato con favore dagli altri rappresentanti dei Paesi dell’Alleanza presenti a Vilnius, tra cui gli Stati Uniti. Secondo il ministro degli Esteri italiano Tajani, l’ingresso della Svezia nella Nato rafforza la coesione dell’Alleanza atlantica. Per Stoltenberg, infine, questa decisione mette le basi per un sostanziale avvicinamento dell’adesione alla Nato dell’Ucraina, tra i temi di più stretta attualità in discussione a Vilnius.