A Vilnius, in Lituania, tutto pronto per il vertice della Nato – askanews.it

A Vilnius, in Lituania, tutto pronto per il vertice della Nato

Ucraina, Svezia e bombe a grappolo i tempi più caldi del summit
Lug 10, 2023
Vilnius, 10 lug. (askanews) – La città di Vilnius, in Lituania, si prepara ad accogliere il vertice della Nato, previsto per l’11 e 12 luglio 2023. Il 4° dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, come 4 sono le proroghe alla guida dell’Alleanza Atlantica del norvegese Jens Stoltenberg.

Per l’Italia presente la premier Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro della Difesa Guido Crosetto dopo una tappa a Riga, in Lettonia, per incontrare il primo ministro Arturs Krisjanis Karins e le principali autorità politico-istituzionali lettoni.

La guerra in Ucraina resta il tema caldo di questo vertice Nato, soprattutto per quel che riguarda la sua potenziale adesione.

“Intensificheremo il sostegno all’Ucraina, anche con maggiori investimenti avvicinandola alla Nato, lavorando ancora più astretto contatto con i partner per sostenere l’ordine internazionale basato sulle regole”, ha dichiarato Stoltemberg in conferenza stampa a Vilnius.

Da Kiev arrivano segnali palesi dell’attesa di un invito nell’Alleanza ma mentre il Cremlino mette in guardia l’occidente su possibili “conseguenze molto negative per l’Europa” se dovesse arrivare una decisione in tal senso lo stesso Stoltenberg sembra escludere un ingresso a pieno titolo dell’Ucraina nella Nato, almeno finché la guerra è in corso. Circostanza, peraltro, confermata dallo stesso Volodymyr Zelensky oltre che dagli Stati Uniti.

Vilnius, comunque, è tappezzata di bandiere ucraine ovunque, ed è possibile che dal summit arrivi un segnale almeno preliminare per un rafforzamento formale dei rapporti con Kiev.

Sul fronte delle nuove adesioni, anche il capitolo Svezia il cui ingresso nella Nato come 32esimo Paese aderente è fortemente osteggiato dalla Turchia, che accusa Stoccolma di ospitare membri di gruppi militanti curdi sul suo territorio, affermando che deve reprimerli prima di poter aderire alla Nato. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, tuttavia, proprio qualche ora prima di incontrare Stoltemberg, ha cercato di alzare la posta in gioco, affermando che l’adesione della Svezia alla Nato sarebbe possibile solo dopo l’ingresso della Turchia nell’Unione europea.

Materia calda anche il controverso invio in Ucraina, da parte degli Stati Uniti, delle bombe a grappolo.

Il presidente americano Joe Biden – che in queste ore è in Regno Unito dove ha incontrato il premier Rishi Sunak e Re Carlo III – ha annunciato la fornitura a Kiev delle cluster bomb, ordigni che presentano un potenziale rischio maggiore per la popolazione civile poiché si

aprono nell’aria rilasciando ‘bombe’ più piccole su una vasta area. L’Ucraina ha promesso di usarle con attenzione, ma numerosi

partner della Nato hanno espresso perplessità, comprese Italia e Spagna e, appunto, il Regno Unito. La Germania, che ha firmato il trattato di divieto, ha dichiarato invece che non fornirà le bombe all’Ucraina, anche se ha mostrato comprensione per la posizione americana.