Cameri (No), 7 lug. (askanews) – Una delegazione della Direzione Nazionale degli Armamenti svizzera, guidata dal Segretario generale della Difesa e Protezione Civile, Toni Eder si è recata in visita stamani, venerdì 7 luglio, al polo regionale trivalente F-35-FACO-MRO&U di Cameri (No).
La delegazione elvetica è stata accolta dal Generale di Corpo d’Armata Luciano Portolano, Segretario generale della Difesa e Direttore nazionale degli armamenti che, nella prima fase dell’incontro, ha illustrato alla controparte i lineamenti organizzativi del programma internazionale relativo al caccia di 5^ generazione F-35 e l’organizzazione del polo trivalente di Cameri, una delle uniche due realtà al mondo, fuori dagli Stati Uniti (l’altra è in Giappone) e unica in Europa.
La visita s’inserisce nel solco dei tradizionali rapporti tra i due Paesi confinanti e rispecchia la decisione svizzera di aumentare il bilancio della Difesa dallo 0,8 al 1% del GDP e di puntare decisamente alla modernizzazione delle Forze Armate nazionali.
In tale ottica, la Svizzera, nel settembre del 2022, ha siglato un accordo per l’acquisto di 36 F-35 a decollo e atterraggio convenzionali, per un valore complessivo di 6,25 miliardi di dollari. I velivoli andranno a sostituire le flotte nazionali elvetiche di F/A-18 Hornet e F-5 Tiger tra il 2027 e il 2030.
Dopo un briefing iniziale sull’organizzazione degli impianti piemontesi – centro di assemblaggio e verifica finale dei caccia di 5^ generazione – sono state visitate le linee produttive e manutentive del programma F-35 che oggi annovera, a vario titolo, 16 Nazioni, senza contare i Paesi che stanno chiedendo di potersi dotare del velivolo e ha, pertanto, già un ruolo attivo nella cooperazione europea e transatlantica.
Al termine della visita, Eder si è detto soddisfatto di quanto visto e si è complimentato per il livello di eccellenza raggiunto e le professionalità impiegate nella gestione del polo trivalente di Cameri per l’area euro-mediterranea.
Il Segretario generale della Difesa svizzera, inoltre, ha auspicato che la cooperazione con l’Italia possa espandersi ad altri programmi di cooperazione nel campo della Difesa, quali, per esempio, la realizzazione di nuove strutture di comando e controllo, da inserire nell’ambito della revisione dello strumento terrestre e la partecipazione dei piloti elvetici alle attività addestrative dell’International Flight Training School (Ifts) realizzata dall’Aeronautica Militare, in collaborazione con Leonardo, sulla base di Decimomannu (Ca), in Sardegna.