Lazio Pride, gli organizzatori: Sindaco Latina ha perso occasione – askanews.it

Lazio Pride, gli organizzatori: Sindaco Latina ha perso occasione

“Poteva rappresentare tutti. Continueremo a lottare per i nostri figli
Lug 1, 2023

Roma, 1 lug. (askanews) – “Patrocinare o no la manifestazione significa dire alle persone della comunità che questo comune intende supportarle e che i diritti civili non hanno colore politico.Siamo comunque convinti che questa amministrazione abbia perso un’occasione importante per rappresentare tutte e tutti” . Lo affermano i portavoce del Lazio Pride Anna Claudia Petrillo e Valerio Vitale , in una lettera alla sindaca di Latina Celentano di risposta al diniego di patrocinio comunale alla manifestazione

“Gentile Sindaca – si legge- siamo felici che il nostro documento sia stato accuratamente letto.E ci teniamo a sottolineare che non solo non c’è nessuna strumentalizzazione, tanto meno una ricerca di visibilità.La richiesta di Patrocinio è stata invitata in data 29 maggio e non ha seguito nessuna richiesta per mezzo stampa. E il nostro documento politico è pubblico sui nostri canali.Il Lazio Pride non viola le leggi manifestando, ma chiede un avanzamento in termini di diritti, tutele e riconoscimento: le nostre rivendicazioni, da sempre, sono volte a modificare e/o proporre leggi diverse da quelle esistenti. Fin dai tempi in cui la comunità omosessuale era costretta a nascondersi per non essere ridotta al confino”.

“Continueremo a lottare – proseguono i portavoce del Lazio Pride- per i nostri figli e per le nostre figlie, al di là del modo in cui sono stati concepiti. Come abbiamo specificato nel nostro precedente comunicato che torniamo a citare “È chiaro che una Sindaca deve seguire le leggi dello Stato”. Non le abbiamo quindi mai chiesto di violare le leggi, ma se si fosse esposta per colmare e normare questo vuoto legislativo. Come stanno facendo altri sindaci, anche della sua parte politica.Non solo, in riferimento alla sua lettera, è da specificare che ci sono persone che durante il loro percorso scolastico avvertono un’incongruenza di genere quindi percepiscono un’identità diversa rispetto a quella che corrisponde al sesso assegnato alla nascita; per queste persone continueremo a chiedere l’istituzione della carriera alias negli istituti scolastici, che oggi ricordiamo in Italia sono più di 200″.