Roma, 30 giu. (askanews) – Iniziano le vacanze estive e per chi è celiaco è fondamentale poter organizzare i propri pasti in sicurezza anche e, soprattutto, quando si viaggia all’estero. Chi soffre di celiachia – nel nostro Paese secondo le stime dell’Istituto Superiore di Sanità l’1% della popolazione – non deve quindi rinunciare al piacere di un viaggio all’estero. “Basta seguire alcuni semplici consigli” spiega Michele Mendola, che ha fondato la community online CeliachiaFacile proprio per aiutare chi soffre di questa intolleranza a affrontare la vita di tutti i giorni.
“La prima cosa da sapere – spiega ancora Mendola – è che i cibi senza glutine rispettano gli stessi standard non solo in Europa, ma in ogni parte del mondo. Per essere definita gluten freen, una pietanza può contenere al massimo 20 parti di glutine per milione, in sostanza è come dire che il glutine è pressoché assente. E se un cibo ha l’etichetta gluten free, rispetterà questo limite sia che venga comprato in Australia, in Giappone o in Sud America”.
“Chi viaggia all’estero non deve rinunciare ai piatti della tradizione locale – prosegue Mendola, – e per noi italiani che siamo appassionati di cucina, rappresenta spesso una parte fondamentale del viaggio”. L’ideatore di CeliachiaFacile ricorda infatti che esistono diversi cereali che non contengono glutine in partenza. E quindi chi soffre di celiachia può mangiarli senza problemi. Il caso più noto è quello del riso. “È alla base di diverse cucine asiatiche. In Thailandia, ad esempio c’è il pad thai, mentre chi ha in programma di visitare l’India, deve assolutamente assaggiare il masala dosa, una crepe super croccante fatta con riso e lenticchie”.
Un altro cereale senza glutine è il mais. “I celiaci non dovranno rinunciare ai tacos e alle tortillas se vanno in Messico – aggiunge Mendola. – Il mais è diffuso in tutti i paesi dell’America Latina, ad esempio in Brasile viene usato per preparare la farofa, che è uno degli ingredienti della feijoada, un piatto di fagioli neri e carne di maiale”. Ci sono anche altri cereali che in Italia si conoscono meno, come il teff. “Viene usato ad esempio per preparare l’injera, il piatto base della cucina di Etiopia, Eritrea e Somalia”.
Anche nei Paesi dove si usano pochi cereali con il glutine è fondamentale però osservare qualche accortezza. “È sempre buona norma segnalare ai camerieri e ai cuochi dei ristoranti di essere intolleranti al glutine – avverte infine il fondatore di Celiachia Facile. – Questo serve a evitare che ci siano contaminazioni con altri piatti non gluten fee. Per risvegliare i sintomi, basta usare un mestolo o una pentola in cui è stato cucinato una pietanza che conteneva glutine. E ancora, è opportuno mettere in valigia qualche snack o delle merendine gluten free per affrontare le emergenze” conclude Mendola.