Biennale Venezia 2024, “Foreigners Everywhere” per l’Internazionale n.60 – askanews.it

Biennale Venezia 2024, “Foreigners Everywhere” per l’Internazionale n.60

Curata da Adriano Pedrosa, dal 20 aprile al 24 novembre 2024
Giu 22, 2023

Venezia, 22 giu. (askanews) – Il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, e il Curatore della 60esima Esposizione Internazionale d’Arte, Adriano Pedrosa, annunciano oggi il titolo e il tema della Biennale Arte 2024, che si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre 2024 (pre-apertura 17, 18, 19 aprile) ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia.

Al via nella stessa giornata anche il secondo bando Biennale College Arte, il cui workshop avrà inizio dal prossimo autunno 2023. L’obiettivo è quello di affiancare all’Esposizione Internazionale d’Arte un laboratorio di ricerca e sperimentazione, per lo sviluppo e la produzione di progetti artistici di artiste/i emergenti under 30.

La 60eima Esposizione Internazionale d’Arte si intitolerà Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere. Il titolo è tratto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede a Palermo. Le opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa dal nome di un omonimo collettivo torinese che nei primi anni Duemila combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia.

“Il contesto in cui si colloca l’opera – ha sottolineato Adriano Pedrosa – è un mondo pieno di crisi multiformi che riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori e confini e che riflettono i rischi e le insidie che si celano all’interno della lingua, delle sue possibili traduzioni e della nazionalità, esprimendo differenze e disparità condizionate dall’identità, dalla cittadinanza, dalla razza, dal genere, dalla sessualità, dalla libertà e dalla ricchezza. In questo panorama, l’espressione Stranieri Ovunque ha (almeno) un duplice significato. Innanzitutto vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo si è sempre veramente stranieri.»

«In occasione della Biennale Arte 2024 si parlerà di artisti che sono essi stessi stranieri, immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati, in particolare di coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord del mondo.»

«La figura dello straniero sarà associata a quella dell’estraneo, dello stranger, dell’estranho, dell’étranger, e pertanto la Mostra si svilupperà e si concentrerà sulle opere di ulteriori soggetti connessi: l’artista queer, che si muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o messo al bando; l’artista outsider, che si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il cosiddetto artista folk; e l’artista indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. La produzione di tali artisti sarà il fulcro della Biennale Arte e costituirà il Nucleo Contemporaneo dell’Esposizione. (…) La Mostra presenterà anche un Nucleo Storico composto da opere del XX secolo provenienti dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia e dal mondo arabo. (…) Inoltre, una sezione speciale del Nucleo Storico sarà dedicata alla diaspora degli artisti italiani nel mondo nel corso del XX secolo. A quegli italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti all’estero costruendo le loro vite e carriere professionali in Africa, Asia, America Latina, così come nel resto d’Europa, integrandosi e radicandosi con le culture locali che spesso hanno svolto un ruolo significativo nello sviluppo delle narrazioni del Modernismo al di fuori dell’Italia.» (Segue)