Roma, 20 giu. (askanews) – I servizi segreti di almeno 16 paesi stranieri, tra cui l’Italia, avrebbero svolto un ruolo attivo nell’organizzazione delle proteste antigovernative che hanno avuto luogo in Iran lo scorso autunno, secondo quanto dichiarato dal comandante dell’Organizzazione d’intelligence del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche, Mohammad Kazemi.
“Stati Uniti, Regno Unito, Emirati Arabi Uniti, Francia, Germania, Canada, Belgio, Austria, Albania, Australia, Islanda, Italia, Norvegia, Bahrein, Nuova Zelanda e Israele sono tra i paesi che sono stati attivi durante le proteste”, ha detto Kazemi, citato dall’agenzia di stampa iraniana Jamaran.
Violenti disordini sono scoppiati in Iran a metà settembre in relazione alla morte della 22enne Mahsa Amini, deceduta mentre era sotto custodia della polizia dopo essere stata arrestata per aver indossato un hijab “improprio”. Molti cittadini iraniani hanno accusato la polizia morale della morte di Amini, sostenendo che le forze dell’ordine l’hanno colpita alla testa. La situazione è successivamente degenerata in appelli per il rovesciamento del regime iraniano. Teheran ritiene che i disordini siano stati istigati dall’estero.