Roma, 19 giu. (askanews) – “Per la prima volta da dieci anni la gestione Vita ha chiuso in perdita: è passata da un utile di 4,3 miliardi a una perdita di 0,4. Per i rami Danni, invece, l’utile è stato di 2,7 miliardi, sostanzialmente invariato rispetto al 2021, anche se, per la prima volta dal 2011, l’assicurazione auto ha segnato una lieve perdita per l’effetto dell’inflazione sul costo dei sinistri e a causa di una raccolta in diminuzione”. E’ quanto sottolineato dal presidente dell’Ivass, Luigi Federico Signorini, in occasione dell’assemblea annuale.
“La crescita dei tassi e quella dei prezzi – ha detto Signorini – hanno avuto impatti di rilevo sulle compagnie assicurative italiane attraverso, rispettivamente, la riduzione del valore di mercato delle attività e passività finanziarie e l’aumento dei costi dei sinistri. Il mutato contesto ha contribuito ad accrescere il rapporto fra riscatti e premi nel segmento Vita. Si è innalzata l’attenzione delle compagnie e del supervisore sul rischio di liquidità”.
La raccolta Danni, dunque, “è cresciuta con l’eccezione del ramo auto. La raccolta Vita si è ridotta dell’11 per cento; trend proseguito nei primi mesi del 2023”, ha aggiunto Signorini. L’incremento dei rendimenti delle attività finanziarie alternative alle polizze “ha frenato la raccolta premi e alimentato le estinzioni anticipate dei contratti Vita. Il rapporto tra riscatti e premi è cresciuto e dopo aprile si è stabilizzato intorno al 90%”.
Tensioni sulla liquidità “possono essere un fattore critico specie in presenza di minusvalenze latenti sul portafoglio investimenti. Il 9 giugno il saldo tra plusvalenze e minusvalenze era negativo per 30 miliardi”.
Entrando nel dettaglio dei numeri, la raccolta vita, nel 2022, si riduce del -11% rispetto all’anno precedente e avviene per il 56,9% tramite sportelli bancari e postali, il 26,1% tramite agenzie e il 15% tramite promotori. Il 64,3% riguarda polizze vita rivalutabili e il 30,7% polizze unit-linked.
La raccolta danni cresce del +4,6% rispetto all’anno precedente e avviene per il 76,7% tramite agenzie, il 9,7% tramite broker, l’8,6% tramite sportelli bancari e postali e il 4,6% tramite vendita diretta. Il 42,6% riguarda polizze auto, il 20,1% assicurazioni su immobili, il 19,5% sulla salute e il 10,5% per copertura della r.c. generale.
Le imprese hanno pagato agli assicurati 78,8 miliardi di euro per capitali, rendite e riscatti nei rami vita e 20,6 miliardi a fronte di sinistri nei rami danni.
Il risultato di esercizio delle imprese italiane, vigilate dall’Ivass, è stato di 2,3 miliardi di euro, in diminuzione del 65,9% rispetto all’anno prima.