Roma, 13 giu. (askanews) – Meno immobili degradati e abbandonati in giro per la Capitale, regole più semplici per i cambi di destinazione d’uso, incentivi per l’avvio dei Programmi integrati nella periferia e poi progetti di housing sociale. Sono gli obiettivi che la Giunta capitolina si propone di raggiungere con l’approvazione di una delibera di semplificazione amministrativa delle norme tecniche del Piano regolatore della Capitale (Nta) che riallinea la normativa esistente con gli aggiornamenti normativi regionali e nazionali.
“Una svolta storica perché le norme tecniche hanno la stessa età del Piano regolatore, cioè 15 anni – ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presentando la delibera in Campidoglio dopo la seduta di Giunta insieme all’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia -. Queste norme non hanno risposto alle aspettative perché hanno bloccato l’attuazione del Piano stesso e di programmi importanti come i Print nelle periferie. Il Piano regolatore ne prevedeva 192 e al momento ne è in vigore solo uno”.
“La nostra scelta politica – ha sottolineato Gualtieri – è di superare la contrapposizione tra la cultura di intoccabilità del Piano regolatore e chi metteva in discussione il valore stesso del piano come strumento di pianificazione del territorio”. “Era necessario avere un testo su cui fare tutte le proposte – ha spiegato Veloccia – e come Giunta ci siamo assunti il compito di preparare una delibera su cui l’Assemblea capitolina potrà lavorare”.
Per contrastare il proliferare di edifici abbandonati, che rappresentano fonti di forte degrado e insicurezza, l’Amministrazione capitolina potrà intimare alla proprietà di intervenire con progetti incentivati di rigenerazione urbana ma potrà altresì colpire l’inerzia della proprietà intervenendo in danno e bloccando i cambi di destinazione.
Viene incentivata la cessione delle aree a servizi pubblici abbandonate, in cui non sono stati realizzati servizi o aree verdi attrezzate.
In sostituzione dell’esproprio si incentiva il riconoscimento perequativo al fine di superare lo stallo nei procedimenti, e favorire l’acquisizione e la dotazione di aree destinate a servizi pubblici per la collettività. Si permette inoltre di intervenire in tali aree anche da parte del privato attraverso la forma del Partenariato Pubblico Privato, con la possibilità di avanzare proposte di realizzazione e gestione di servizi assimilabili a quelli pubblici previo convenzionamento con l’Amministrazione e cessione al termine della convenzione (se non rinnovata).
Per le aree a verde private si consente di ridurre la dotazione di parcheggi nei pressi di nodi del trasporto pubblico su ferro fino all’80%. Rispetto ai temi delle periferie, considerato che dei 192 Print previsti del Piano regolatore, solo uno è in attuazione, con le modifiche si consente di intervenire in modalità diretta o con permesso di costruire convenzionato fino a 12.000 mq (innalzati a 25.000mq nei tessuti per attività) in ogni piano, cosa oggi consentita solo in alcuni casi. La Giunta vuole sostenere lo sviluppo del Social housing, per il quale si definisce l’inserimento degli alloggi sociali (comprensivi di student e senior housing) come standard aggiuntivi, insediabili nelle aree a servizi e si introduce l’housing tra le funzioni ammesse nell’ambito della cessione compensativa.
Si semplificano i cambi di destinazione d’uso con la riduzione da 7 a 5 delle categorie funzionali: residenziale, turistico-ricettiva, produttiva-direzionale, commerciale, rurale consentendo sempre il cambio di destinazione d’uso all’interno delle categorie funzionali a meno di specifiche prescrizioni di tessuto.
Si supera, infine, il vincolo del mix funzionale fino a 5000 mq negli ambiti di destinazioni residenziali nella città consolidata. La delibera, che costituisce Variante urbanistica, dovrà ora essere prima adottata dall’Assemblea Capitolina e poi approvata definitivamente, sempre in aula Giulio Cesare, dopo il recepimento delle osservazioni e delle relative controdeduzioni. “Questo stesso atto di modifica e revisione delle Nta è possibile farlo come Roma Capitale, senza seconda lettura regionale, grazie alle semplificazioni introdotte dalla Regione Lazio qualche mese fa”, ha spiegato il sindaco Gualtieri.