Palermo, 13 giu. (askanews) – “Il ricordo deve restare vivo perché è doveroso fare memoria di coloro che si sono immolati per la libertà e la democrazia di questa terra”. Così il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Teo Luzi, oggi a Palermo per commemorare – a distanza di 40 anni – il capitano dei carabinieri Mario D’Aleo, l’appuntato Giuseppe Bommarito e il carabiniere Pietro Morici. E oggi, in occasione dell’anniversario, in via Scobar i familiari dei caduti hanno deposto una corona di alloro, mentre presso il gruppo carabinieri di Monreale è stato scoperto l’altorilievo dedicato alle vittime, prima della messa nel Duomo di Monreale. Il generale Teo Luzi ha partecipato alle cerimonie commemorative: “Il capitano D’Aleo, l’appuntato Bommarito, il carabiniere Morici sono andati incontro alla morte anche con un certo grado di consapevolezza. Li dobbiamo ricordare per dare un messaggio ai giovani. Se oggi Palermo e la Sicilia sono un po’ più libere rispetto a 40 anni fa lo dobbiamo a tanti che si sono immolati per questi valori, tra loro carabinieri, poliziotti, magistrati e anche persone della società civile e giornalisti”.