Trieste, 9 giu. (askanews) – “Il tema delle cure primarie è tra quelli al centro della nostra attenzione: stiamo cercando di affrontarlo individuando tutte le possibili soluzioni. Sicuramente la medicina generale è una delle professioni che sconta di più questo difficile momento, per il ridotto numero di professionisti. Lo vediamo anche nell’adesione alla formazione, negli studi: gli spazi per essere formati, infatti, oggi sono molto superiori rispetto alla domanda dei giovani che hanno scelto di intraprendere la professione medica. Su questo il sistema Paese deve interrogarsi, fare riflessioni più che necessarie, e modificare alcune regole fondamentali, perché la medicina generale è il primo gradino della risposta di salute alle persone”.
Lo ha sottolineato l’assessore regionale alla Salute e politiche sociali del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, intervenuto questa mattina a San Canzian d’Isonzo all’inaugurazione dell’Ambulatorio sperimentale di assistenza primaria (Asap) cui potranno rivolgersi gli utenti già iscritti con medici di famiglia cessati dall’attività e che non siano riusciti a ottenere l’iscrizione con altri professionisti convenzionati tramite il portale Sesamo oppure al distretto di riferimento.
Al taglio del nastro dell’Asap, che è attivo dal primo giugno, al 12 di via Trieste, anche il direttore dell’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina, Antonio Poggiana, e il sindaco Claudio Fratta. L’Asap è attivo nel centro civico di San Canzian d’Isonzo, che ospita anche la biblioteca, sedi e sale di associazioni e dove era già attivo il medico di base. “La presenza sul territorio di realtà come gli Asap sono fondamentali per superare la fase complessa che vivono la sanità e la medicina generale.
Quella che caratterizza il nostro tempo è una fase transitoria che però durerà almeno tre anni. Serve tempo, infatti, per rimediare a quella che è stata una mancata programmazione delle professioni sanitarie negli ultimi 20 anni. Oggi paghiamo tutti questo conto, trovandoci ad affrontare una situazione che impone serietà, coesione e responsabilità, decisioni improrogabili: le persone infatti, non possono restare senza cure. Dobbiamo fare in modo di dare loro una risposta, con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione” ha concluso Riccardi.