Roma, 8 giu. (askanews) – Dalla cattura accidentale da parte di un peschereccio, al soccorso e alle cure mediche fino alla liberazione in mare. È una storia a lieto fine quella della tartaruga “Libera” che è stata liberata al largo del comune di Mattinata (FG) in Puglia. Una liberazione speciale perché a riportare in mare l’esemplare di Caretta caretta, salvato dai pescatori e curato presso il Centro di recupero e soccorso gestito da Legambiente, è stata la nuotatrice olimpionica Federica Pellegrini.
Pellegrini, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, ha deciso di sposare la causa della campagna Tartalove di Legambiente, adottando una delle tartarughe ospiti nel Centro di RecuperoTartarughe Marine (Crtm) di Manfredonia (FG).
Dopo la visita al Centro per conoscere la “sua” tartaruga, Federica, a bordo di un gommone e accompagnata dagli operatori del Crtm e del Circolo Velico Gargano, si è allontanata dal porto per raggiungere una zona tranquilla dove liberare la tartaruga.
La campionessa è poi entrata in acqua per accompagnare Libera dal gommone alle onde del mare, nuotando per qualche momento insieme a lei. Una scena emozionante, che ha visto protagoniste due creature acquatiche nel condividere un momento unico per entrambe.
“Ho adottato Libera e ne sono felice. Liberare in mare la mia tartaruga marina, grazie alla campagna di Legambiente “TartaLove”, è un’esperienza che invito tutti a provare. Un gesto, semplice ed emozionante, per prenderci cura di questo ambiente magnifico”, ha dichiarato Federica.
Tartalove è una campagna di raccolta fondi avviata da Legambiente per la salvaguardia della Caretta caretta nel mar Mediterraneo. Si tratta di una specie in pericolo perché fortemente minacciata dalla pesca professionale, dal traffico nautico, dall’inquinamento e dai rifiuti plastici che sempre più spesso vengono ingeriti da questi animali che li scambiano per le prede di cui si nutrono. Sono almeno 130.000 le tartarughe marine in pericolo di vita ogni anno nel Mediterraneo. E almeno 40.000 quelle che muoiono a causa delle catture accidentali, dei rifiuti ingeriti e per traumi causati dal traffico nautico.
Legambiente è da anni impegnata nella salvaguardia delle tartarughe marine attraverso un’azione integrata che prevede attività di recupero, cura, informazione e sensibilizzazione, affinché tutti possano prendere parte al cambiamento. Negli ultimi 10 anni, grazie alla campagna e ai Centri di Recupero e Primo Soccorso, sono stati salvati oltre 2000 esemplari.