Roma, 6 giu. (askanews) – L’Italia si candida per ospitare il rivelatore europeo di onde gravitazionali Einstein Telescope, nelle miniere di Sos Enattos, in Sardegna. “L’Einstein Telescope sarà un’infrastruttura di osservazione dell’Universo dalle straordinarie potenzialità di rivelazione di sorgenti di onde gravitazionali associate ai fenomeni più energetici del cosmo”, lo ha detto il presidente dell’Inaf-Istituto nazionale di astrofisica, Marco Tavani, in merito alla presentazione della candidatura italiana. “L’interesse di Inaf per oggetti peculiari quali stelle di neutroni e buchi neri che saranno rivelati dal telescopio – ha continuato Tavani – è pluridecennale, sia dal punto di vista osservativo che teorico. L’enorme contributo dell’Astronomia alla scienza di Einstein Telescope, oltre a consolidare linee di ricerca precedenti, sarà focalizzato sulle osservazioni delle sorgenti di onde gravitazionali con telescopi da terra e dallo spazio utilizzando tutte le frequenze, dal radio all’ottico fino ai raggi X e gamma”.
Perché “è questa un’attività di reazione rapida alle rivelazioni improvvise dei segnali gravitazionali che la comunità INAF sta già svolgendo e che sarà fortemente potenziata nell’immediato futuro nella prospettiva di realizzazione di Einstein Telescope. Quasi un centinaio di ricercatori e ricercatrici Inaf partecipano attualmente alla preparazione del telescopio e al progetto Etic nell’ambito del Pnrr”. In particolare, Inaf “è coinvolto nella definizione di parti opto-meccaniche del telescopio e nel potenziamento e sviluppo di strumentazione innovativa a multi-frequenza. Tra le infrastrutture osservative Inaf è importante ricordare il potente radiotelescopio Srt in Sardegna che potrà essere collegato alle rivelazioni di Einstein Telescope in modo sinergico. L’annuncio della candidatura dell’Italia per questo progetto, da parte del Governo, è un importante passo in avanti per il nostro Paese. La rete degli enti di cicerca italiani si conferma ancora una volta protagonista dell’eccellenza scientifica italiana nel mondo”.
“In Einstein Telescope credono tutti: è da 15 anni che la comunità internazionale sta lavorando a questo straordinario telescopio che rappresenterà una fonte di benessere per tutti”, ha detto il Ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, alla presentazione della candidatura italiana per Einstein Telescope, a Roma. “Da parte nostra come Paese stiamo mettendo a disposizione i fondi ma anche quel network importantissimo fra Istituzioni, Università, imprese, enti territoriali: è quell’insieme che fa la forza”, ha sottolineato. “La caratteristica di queste infrastrutture – ha aggiunto il ministro – è portare bene e welfare. E medicina: nessuno avrebbe mai detto che un acceleratore di particelle avrebbe potuto poi rappresentare una cura per il cancro. Ma così è stato. Ed è esattamente questo il modo in cui le infrastrutture strategiche di ricerca diventano parte della Comunità”.
“Einstein Telescope rappresenta la più grande sfida scientifica e tecnologica, un progetto straordinario che consente di consolidare l’immagine di una Sardegna come ecosistema favorevole agli investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo. Stiamo svolgendo un importante percorso di riconversione di tutto il nostro sistema minerario con progetti di questo tipo, a partire dal pozzo della miniera del Sulcis, che diventerà una torre di distillazione di un gas nobile come l’argon, fino alla Einstein Telescope e al radiotelescopio di San Basilio che già esiste. Tutto questo consolida anche un modello di sviluppo alternativo che, attraverso l’investimento nella scienza, rappresenta anche una ricetta contro lo spopolamento e per il rilancio delle zone interne”, ha detto il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, che ha partecipato, a Roma, alla presentazione ufficiale della candidatura italiana per ospitare, nelle miniere di Sos Enattos appunto, l’Einstein Telescope alla presenza, tra gli altri, del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Il Presidente Solinas, ringraziando il Governo per il supporto senza il quale, ha detto, la Sardegna non avrebbe potuto arrivare a questo punto, e la Comunità scientifica nazionale, ha ricordato l’impegno della Regione in un progetto che “metterà la Sardegna e l’Italia per i 50 anni successivi alla sua realizzazione al centro della comunità scientifica internazionale. Per la Sardegna – ha proseguito il governatore Solinas – la realizzazione dell’Einstein Telescope a Lula è una scommessa sulla quale siamo pronti a mettere, oltre a tutto il supporto politico, burocratico, amministrativo, anche uno stanziamento importante che è in concorrenza con quello che sta facendo e farà il Governo”.
“Per la prima volta la Sardegna ha una straordinaria possibilità di riscatto economico e sociale: con la candidatura ufficiale del sito di Sos Enattos la Sardegna avrà un’opportunità di sviluppo unica nel suo genere, un motore di sviluppo, innovazione e crescita che investirà non solo la nostra Isola ma l’Italia e l’intera Europa. La possibilità che la Sardegna, e il territorio di Lula in particolare, possa ospitare il più grande e sensibile telescopio di onde gravitazionali mai realizzato, già compreso tra le grandi infrastrutture di ricerca sulle quali l’Europa ha deciso di puntare nel prossimo futuro, è oggi un fatto concreto, una possibilità reale. Continueremo a lavorare affinché a settembre del 2024 la Sardegna possa davvero essere la scelta dell’Europa”, ha concluso il presidente Solinas.