Roma, 6 giu. (askanews) – “La grande novità degli ultimi mesi è l’inserimento nella Costituzione della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e l’indicazione che la legge dello Stato deve disciplinare “i modi e le forme della tutela degli animali””. Lo ha ricordato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenendo al Convegno the Forest Factor in corso a Roma. “Il nuovo dettato Costituzionale – ha sottolineato -è una sfida per il Parlamento che lo deve attuare, e per il Governo che deve agire in linea con nuovi i principi indicati nella Carta. Sulla stessa linea va il nuovo principio comunitario “DNSH – Do No Significant Harm”, cioè di non arrecare danno significativo all’Ambiente. Ci muoviamo, insomma, nel solco di una sensibilità accresciuta e di storici riconoscimenti istituzionali e costituzionali alla tutela dell’ambiente, come elemento imprescindibile nel quadro dei diritti e dei doveri dei cittadini”. “Per difendere il nostro patrimonio forestale abbiamo bisogno di fare perno sui nostri obiettivi climatici. Perché il clima impazzito di questi ultimi tempi ci dice che l`adattamento e la resilienza dei nostri sistemi è prioritaria. Abbiamo visto la terribile alluvione in Emilia-Romagna, come anche i consistenti periodi di siccità che hanno ridotto i fiumi a rivoli e il Po in secca: due esempi, opposti tra loro per le conseguenze ma vicinissimi nello spazio e nel tempo. Due fatti che ci dicono una cosa molto chiara: la battaglia climatica si combatte qui e adesso, non in un tempo futuro da qualche parte remota del Pianeta” ha detto il ministro Pichetto Fratin alla Conferenza internazionale organizzata dall’Arma dei Carabinieri a Roma, all’Università degli Studi Roma Tre.
“Il Piano di Adattamento non sarà la soluzione a tutti i problemi – ha sottolineato – ma rappresenta lo strumento di pianificazione di cui abbiamo bisogno e che porteremo a termine a breve, dopo essere stato per tanto tempo chiuso in un cassetto. La novità più recente è però l`accordo raggiunto alla Cop15 di Montreal sulla Biodiversità. Quel target di efficace conservazione e gestione del 30% delle aree terrestri, marine e costiere, nonché delle acque interne, entro il 2030, costituisce un obiettivo che l`Italia ha sostenuto in tutti i consessi internazionali.
Un`intesa che fa ben sperare: ora la sfida è costruire un percorso che capitalizzi esperienze, capacità e risorse economiche, affermando il valore della biodiversità su tutti i piani.
Dell`importanza di questo percorso è convinto anche il G7, che in Giappone ha confermato quegli obiettivi, individuando nella perdita di biodiversità una delle tre crisi globali assieme a cambiamento climatico e inquinamento, da combattere in maniera contemporanea e con mezzi sempre più efficaci”.
“Il Piano di Adattamento non sarà la soluzione a tutti i problemi – ha sottolineato – ma rappresenta lo strumento di pianificazione di cui abbiamo bisogno e che porteremo a termine a breve, dopo essere stato per tanto tempo chiuso in un cassetto. La novità più recente è però l`accordo raggiunto alla Cop15 di Montreal sulla Biodiversità. Quel target di efficace conservazione e gestione del 30% delle aree terrestri, marine e costiere, nonché delle acque interne, entro il 2030, costituisce un obiettivo che l`Italia ha sostenuto in tutti i consessi internazionali.
Un`intesa che fa ben sperare: ora la sfida è costruire un percorso che capitalizzi esperienze, capacità e risorse economiche, affermando il valore della biodiversità su tutti i piani.
Dell`importanza di questo percorso è convinto anche il G7, che in Giappone ha confermato quegli obiettivi, individuando nella perdita di biodiversità una delle tre crisi globali assieme a cambiamento climatico e inquinamento, da combattere in maniera contemporanea e con mezzi sempre più efficaci”.