Gerusalemme, 1 giu. (askanews) – Numerosi manifestanti dell’estrema destra religiosa sono scesi in piazza a Gerusalemme per protestare contro la Gay Pride Parade che ha richiamato nella città santa migliaia di persone. Ingente il dispiegamento delle forze dell’ordine per garantire lo svolgimento della parata. In Israele c’è tensione sul tema dei diritti Lgbtq con gli ortodossi al governo che sono contrari alle unioni gay. Tutto il percorso nelle vie di Gerusalemme è transennato per scongiurare scontri.
“Oggi abbiamo un evento molto importante e unico, perché nel Medio oriente non ci sono molti paesi che permettono la parata del Pride, noi siamo un paese democratico e oggi celebriamo il gay pride, abbiamo lavorato per settimane perché tutto avvenga nel modo più sicuro e tranquillo”, spiega il portavoce della polizia Dean Elsdunne.
E oltre le transenne, insieme a tanti curiosi, i manifestanti contro il Pride sventolano le bandiere, tra loro ci sono ortodossi e attivisti di Lehava, un’organizzazione suprematista ebraica di estrema destra.
“Gerusalemme non è Sodoma” dice questa giovane.
“Sono venuto per manifestare contro il Gay pride perché è contrario alla Torah e al buon senso comune, è qualcosa di abominevole” racconta questo manifestante.
Nel 2015 un ebreo ortodosso pugnalò a morte una ragazza di 16 anni che partecipava alla manifestazione ma nonostante le minacce una massa colorata e pacifica ha voluto marciare per i diritti.