Semeraro: dal lavoro di Rilegno 3,1 mld di ricadute economiche – askanews.it

Semeraro: dal lavoro di Rilegno 3,1 mld di ricadute economiche

Raggiunto un risparmio di CO2 per 1,8 mln di tonnellate
Giu 1, 2023

Milano, 1 giu. (askanews) – Con circa il 63 per cento di legno raccolto avviato al riciclo, rispetto all’immesso al consumo – 62,74%, per la precisione, vale a dire 1.717.000 tonnellate – il nostro Paese segna un primato in Europa doppiando già oggi il target del 30% fissato dall’Unione Europea per il 2030.

E non si tratta dell’unico primato: i dati dell’attività di Rilegno – presentati a Bologna nel corso del summit dal titolo “Il Richiamo della Foresta” dedicato al legno sostenibile – raccontano infatti di un sistema che dalla produzione alla raccolta, fino al riciclo e riuso, è oggi un modello studiato e preso come riferimento a livello internazionale. “In 25 anni abbiamo immesso al consumo circa 63 milioni di imballaggi – sottolinea Nicola Semeraro, presidente di Rilegno – Ne abbiamo recuperati circa 34 milioni e, dato molto importante, ne abbiamo riutilizzato10 milioni di tonnellate, che equivalgono a circa 800 milioni di pallet: sono dati enormi, giganteschi. Ma un dato forse più importante di tutti è che i soldi spesi in 25 anni per far sì che un comparto industriale come quello del legno risulti efficiente sono stati in proporzione pochissimi. Abbiamo speso 460 milioni di euro per riciclare 34 milioni di tonnellate”.

Secondo una ricerca del Politecnico di Milano, presentata nel corso del summit, le attività del riciclo e della rigenerazione gestite da Rilegno generano 3,1 miliardi di euro di ricadute economiche, oltre 10mila posti di lavoro, e un “risparmio” nelle emissioni di CO2 pari a 1,8 milioni di tonnellate. Una vera e propria nuova economia.

In questo macro dato, la sola attività di rigenerazione e reimmissione al consumo degli imballaggi, che lo scorso anno ha riguardato circa 70 milioni di pallet – vale a dire 903mila tonnellate di legno – ha generato un impatto di 1.310 milioni di euro, circa 4500 posti di lavoro, e un risparmio di 900 tonnellate di CO2. “Il dato del riutilizzo è molto importante – sottolinea Semeraro – Prima di tutto perché il decreto Ronchi 25 anni fa dava l’indicazione di prevenzione e riutilizzo. Quindi aver raggiunti questi numeri è statoi un grandissimo risultato. E poi perché significa che il riutilizzo, laddove è possibile farlo, deve essere fatto. Noi abbiamo un imballaggio che non è primario e abbiamo dimostrato che si può fare. 70 Milioni di pezzi, 900 mila tonnellate ogni anno sono numeri importantissimi: hanno un valore economico e politico altissimo perché è un’economia nuova, un’economia che non c’era e oggi c’è. Una economia che va difesa e assecondata, anche normata laddove ci dovessero essere dei voti normativi. Certo c’è da fare un grosso lavoro, ma noi fino a oggi lo stiamo facendo ed è un lavoro che ci sta dando dei frutti”.

Sulla base del lavoro svolto dal consorzio e anche nella prospettiva dell’evoluzione normativa in tema ambientale, Rilegno si propone come punto di riferimento anche per altri diversi settori di attività.

“L’obiettivo che il consorzio si deve porre in questo momento – conclude Semeraro – è quello di lavorare con le istituzioni per far diventare Rilegno un consorzio dove possono confluire altre attività industriali che comunque lavorano con il legno. Questo è possibile nel momento in cui insieme al sistema normativo si possa collaborare e poi arrivare ad un allargamento statutario per il consorzio che possa permetterlo”.