Roma, 1 giu. (askanews) – E dopo la battaglia di Roma-Siviglia, ora i giallorossi di José Mourinho sono attesi da una partita forse ancor più dura in campionato perché, sfumata la qualificazione in Champions League attraverso la vittoria nella finale di Europa League, c’è da difendere proprio la qualificazione nella seconda coppa europea. E domenica la Roma lo deve fare contro lo Spezia che ha un solo risultato, la vittoria, per evitare di retrocedere in serie B.
Strascichi la squadra di Mou rischia di portarsene dietro tanti nel match contro gli spezzini. La finale di Europa League così dura sicuramente ha lasciato il segno. Prima il gol, di Dybala, fortemente voluto da Mourinho in campo dal primo minuto nonostante non fosse in perfette condizioni fisiche. Una esplosione di gioia per l’argentino ed il tifo giallorosso, a Budapest come a Roma dove davanti ai maxischermi dell’Olimpico si sono radunati in sessantamila. Poi ad inizio ripresa l’autorete di Mancini per l’1-1 definitivo al termine di regolamentari e supplementari.
Una partita durissima anche se non bellissima conclusa dal dischetto. Mancini ha calciato sul portiere, Ibanez sul palo. Queste le uniche differenze con il Siviglia, apparso avversario molto duro ma che non ha rubato nulla a questa vittoria. Anzi. Dopo il gol la Roma ha rinunciato a giocare lasciando sempre l’iniziativa in mano degli andalusi. Finale di partita con le dichiarazioni criptiche di José Mourinho. “Non posso dire oggettivamente che resterò. Parlerò con la società”. Come dire tutto e il contrario di tutto. Lo Special One in passato aveva ricevuto l’offerta della Nazionale lusitana. Ma molti club vorrebbero il portoghese. “Lunedì vado in vacanza, se avremo tempo di parlare prima di lunedì decideremo, altrimenti lo faremo dopo. Io devo lottare per questi ragazzi, non posso dire oggettivamente che rimango”. E così, dopo la querelle Spalletti, ora un altro big della panchina agita le acque del campionato italiano.