Trieste, 30 mag. (askanews) – “Mi sembra di percepire un maggiore senso di responsabilità per quanto riguarda le attività di Wartsila che rimangono in Italia”. Così Massimiliano Fedriga, presidente del Friuli Venezia Giulia, all’indomani del confronto con azienda e sindacati. Wartsila ha confermato un piano di investimenti da 50 milioni nella ricerca e nello sviluppo, precisando che tutto quello che non è legato alla produzione rimane a Trieste almeno fino alla fine del 2025.
“Ovviamente rimane aperta la vertenza – prosegue Fedriga -. Per quanto riguarda invece la chiusura dell’area produttiva, siamo insieme al Governo molto attenti a valutare nuove ipotesi di investimenti perché quelle palesate fino ad ora non rientrano all’interno dell’accordo siglato a novembre che aveva delle caratteristiche ben precise. Su questo non possiamo assolutamente iniziare un discorso con queste premesse”. Le organizzazioni sindacali si sono dichiarate soddisfatte ma non del tutto. Fedriga precisa che si tratta di due tavoli diversi. “Una cosa sono le attività che permangono in Italia e sulle quali c’è maggior senso di responsabilità e apertura, altra cosa è invece il tavolo sulla chiusura dell’area produttiva per la quale ci sono fortissime criticità”.