Roma, 30 mag. (askanews) – L’Istituto Italiano di Cultura di Bucarest organizza l’audizione “CARTA SONORA INVISIBILE” a cura di Leandro Pisano.
Si tratta di un programma sonoro che è un viaggio nei 20 anni di Interferenze, un progetto di ricerca che copre più zone rurali dell’Italia meridionale, da Irpinia a Sannio, da Cilento a Fortore e da Molise fino alle periferie della città di Palermo.
Il programma presenta una selezione di brani ispirati al contesto, realizzati da artisti di vari Paesi durante residenze artistiche in Campania, che formano una mappa sonora “invisibile” composta da voci, luoghi, persone e paesaggi.
Pensato inizialmente come un festival dedicato alla creazione sonora, alla tecno-cultura e alla ruralità, il progetto Interferenze è diventato una piattaforma di ricerca più vasta, che ha fatto nascere workshop, residenze artistiche e progetti basati sulla ricerca sul terreno. Tra questi Mediaterrae Vol. 1, Barsento Mediascape, Risonanze di Vino e Liminaria.
Leandro Pisano è curatore, critico e ricercatore indipendente interessato all’incrocio tra arte, suono e tecno-culture. Ha fondato il festival internazionale d’arte e nuove tecnologie Interferenze nel 2003 e lavora costantemente a progetti sul suono e le aree rurali, come Liminaria (dal 2014 finora). È autore del Manifesto del Futurismo Rurale (2019) e ha curato una mostra di sound art in Australia, Cile, Italia e Giappone.
L’evento fa parte del programma ORECCHIE ERRANTI, CITTà RISONANTE, un programma estivo che si svolge in diversi luoghi di Bucarest (gallerie, sale cinema, librerie, strade e parchi) e presenta una serie di audizioni di composizioni sonore, creazioni radiofoniche e podcast, una conferenza, un film documentario, passeggiate sonore, un workshop e vari incontri con gli autori invitati.
Nell’ambito dello stesso programma, l’1 giugno, dalle ore 18.00, presso il Centro per gli Studi Visivi (Via Macelari 1, Bucarest) si svolgerà la tavola rotonda sul tema “IL MANIFESTO DEL FUTURISMO RURALE” con Leandro Pisano, Bogdan Iancu e Irina Botea Bucan.
Il Manifesto del Futurismo Rurale è un documento prodotto come risultato di un processo collettivo di riflessione sviluppato da artisti, studiosi, curatori e critici nell’ambito di Liminaria, un progetto quinquennale di sound art e di ricerca basata sul campo finalizzata a sviluppare reti sostenibili dal punto di vista culturale, sociale ed economico in alcune regioni del meridione d’Italia. Come approdo finale di questo progetto, il Manifesto del Futurismo Rurale è fondato su una serie di proposizioni che mirano a ripensare le aree rurali e re-immaginarle come spazi complessi attivamente immersi nel dinamismo degli incontri e dei flussi delle geografie contemporanee, mettendo in discussione i discorsi del capitalismo e del metropolitanismo nei quali esse sono marginalizzate e considerate come condannate all’oblio.
ORECCHIE ERRANTI, CITTà RISONANTE è un progetto organizzato da SEMI SILENT con il sostegno dell’Istituto Italiano di Cultura, del Centro Ceco, dell’Istituto Francese, del Centro di Studi Visivi e della Librairie Kyralina.