Roma, 29 mag. (askanews) – Sarà un Orto Botanico nuovo quello che scaturirà dai progetti di restauro e riqualificazione presentati questo pomeriggio nella storica sede di via Farini: progetti di ampio respiro che puntano a fare dell’Orto Botanico dell’Università di Parma non solo un rinnovato giardino ma un polo culturale, ambientale, sostenibile, risorsa e punto di riferimento per la città e non solo.
Lo si farà con fondi pubblici e privati, grazie all’impegno di una “squadra” in cui l’Ateneo è affiancato da istituzioni e realtà private del territorio.
A presentare i progetti oggi c’erano il Rettore Paolo Andrei, il Sindaco Michele Guerra, il Direttore scientifico dell’Orto Botanico Renato Bruni, il Presidente di Fondazione Cariparma Franco Magnani, il Presidente di “Parma, io ci sto!” Alessandro Chiesi e Giovanna Usvardi, Global Communication & External Relations Head del Gruppo Chiesi, oltre naturalmente ai progettisti Guido Canali e Paola Cavallini, in rappresentanza dello Studio Canali Associati e di A+C_Architettura e Città Studio Associato.
Due diversi progetti per due linee d’intervento. Una d’ambito edilizio, incentrata sulle Serre e sulla Scuola di Botanica, e un’altra di sistemazione della componente verde.
L’idea di fondo del duplice intervento è quella di aprire una nuova porta “verde” nel cuore della città: una piattaforma per le attività didattiche, di ricerca, divulgazione e diffusione della cultura connesse alle relazioni tra piante e persone. Apertura, dialogo, contaminazione, sostenibilità, complessità, coinvolgimento le parole chiave.
Si punta a superare il concetto di hortus conclusus e a valorizzare un compito moderno dell’Orto Botanico: da luogo di sola conservazione ed esposizione a piattaforma per comunicare e discutere di grandi temi con la società, in una crescita reciproca, anche attraverso la disseminazione di una corretta educazione ambientale, cercando di attrarre pubblico su scala sia locale sia nazionale.
“Crediamo molto nell’idea moderna di Orto botanico che sta dietro a questi progetti: un vero polo culturale a 360 gradi capace di diventare punto di riferimento importante per la città e per il territorio, e non solo – ha osservato il Rettore Paolo Andrei -. I finanziamenti arrivati in ambito PNRR e dal Ministero dell’Università e della Ricerca testimoniano la qualità dei progetti presentati e la loro lungimiranza: il loro saper guardare lontano. E naturalmente ci fa molto piacere che ci affianchino e lavorino con noi realtà pubbliche e private che hanno accordato all’Università la loro fiducia e che credono a loro volta in questa riqualificazione come valore per la comunità. Siamo una squadra non solo coesa ma anche appassionata: è un tratto per me molto significativo, che ci accomuna e che sottolineo con convinzione. A tutte e tutti va il nostro più sincero ringraziamento”.
“Il progetto messo in campo per l’Orto Botanico di Parma – ha spiegato il Sindaco Michele Guerra – rappresenta un’ulteriore valorizzazione dello spazio pubblico, a partire da una cura scientifica e ambientale a vantaggio dell’intera cittadinanza. Un luogo che, come accade nelle città che hanno la fortuna di ospitare orti botanici, guarda e si offre agli studiosi, ai parmigiani e ai turisti, anche attraverso iniziative costruite ad hoc per questo spazio. La sinergia tra pubblico e privato, presente in questo e in molti altri progetti in città, ci dimostra una volta di più l’efficacia di un metodo di lavoro che funge da modello per lo sviluppo della nostra comunità”.
“Da luoghi in cui le scoperte avvenivano – ha commentato il Direttore scientifico dell’Orto Renato Bruni – gli Orti Botanici sono diventati luoghi in cui esse sono condivise con il pubblico e questo ne cambia le esigenze materiali. Con gli interventi presentati oggi l’Orto Botanico di Parma non solo mantiene i suoi elementi scientifici, ma amplifica le sue potenzialità come modello e da cassa di risonanza per le migliori conoscenze. Sarà la nuova casa per tutte le prospettive esistenti sulle reazioni che l’umanità intrattiene con le piante: scientifiche, estetiche, umanistiche, ambientali e tecnologiche, senza distinzioni di discipline”.
“Le priorità strategiche della Fondazione Cariparma – ha spiegato il Presidente Franco Magnani – richiamano principalmente a obiettivi di sistema che garantiscano significativi cambiamenti nella logica temporale di medio e lungo periodo: in tale ambito si sono consolidati nel tempo gli interventi legati specificatamente alla cultura ed all’ambiente, favorendo il consolidarsi di identità collettive e lo sviluppo della ricchezza del territorio. Per questo l’importante sostegno della Fondazione al progetto di restauro e valorizzazione dell’Orto Botanico dell’Università di Parma accompagna molteplici obiettivi legati al ripristino di un luogo storico della città, dove cultura, attività scientifica, attenzione per l’ambiente e il bene comune trovano serie potenzialità di rivitalizzazione comunitaria, di scambio intergenerazionale, di interesse per la biodiversità e di inclusione sociale”.
“L’Orto Botanico non è solo un simbolo di Parma ma un vero e proprio asset strategico per la città – ha dichiarato Alessandro Chiesi, Presidente di “Parma, io ci sto!” -. La presentazione di oggi rappresenta per noi un passaggio significativo, in quanto costituisce un ulteriore passo avanti verso la rigenerazione di questo importante spazio urbano, in linea con la visione di futuro che abbiamo plasmato insieme attraverso il progetto #dieci: un luogo, quindi, di aggregazione, aperto alla comunità, capace di coniugare sostenibilità, cultura e formazione in un’ottica di valore sociale condiviso. Colgo infine l’occasione per evidenziare il generoso contributo dello Studio Canali Associati per la redazione del progetto definitivo”.
Per Giovanna Usvardi, Global Communication & External Relations Head del Gruppo Chiesi, “L’Orto Botanico di Parma è parte del patrimonio della città, tutela la biodiversità locale, custodisce un importante corpus culturale ed è un luogo dedicato alla conoscenza scientifica. È testimone anche dell’identità chimico-farmaceutica di Parma, di cui il Gruppo Chiesi è erede, se pensiamo che le piante, nei secoli passati, erano studiate e venivano fatte crescere per le proprietà curative. L’intervento di ristrutturazione dell’Orto Botanico è coerente con il nostro impegno come Società Benefit e certificata B Corp, che definisce il proprio business attraverso il valore condiviso con gli stakeholder con cui opera; siamo quindi estremamente orgogliosi di contribuire alla valorizzazione di questo ‘simbolo’, certi che avrà un impatto positivo sulla comunità e sul territorio”.