Oslo, 23 mag. (askanews) – Si è aperto a Oslo la Global Space Conference on Climate Change, GLOC 2023, conferenza organizzata dalla IAF, In ternational Astronautica Federation, per affrontare il tema della relazione tra lo spazio e il cambiamento climatico. Si tratta della prima conferenza la mondo organizzata su questo tema, ci hanno tenuto a specificare gli organizzatori, ed è anche l’occasione perché i principali attori del settore spaziale – agenzie governative, ma anche industrie – si confortino su come affrontare, utilizzando le tecnologie spaziali, il principale problema del nostro pianeta, la crisi che potrebbe realmente mettere a rischio la vita umana sul pianeta terra. La conferenza ospita esponenti di NASA, ESA, JAXA (l’agenzia spaziale giapponese), ma anche delle Nazioni Unite e del NOAA, l’agenzia statunitense per gli oceani e l’atmosfera, oltre a partecipanti e studiosi da tutto il mondo.
Durante la cerimonia di inaugurazione del GLOC 2023, all’hotel Radisson Blue nella capitale norvegese, dopo l’introduzione del presidente della IAF, Eugene Clayton Mowry, ha preso la parola Espen Barth Eide, ministro per il Clima e l’Ambiente della Norvegia che ha fatto il punto sulla situazione che stiamo vivendo a livello di crisi climatica. Eide ha citato gli eventi meteorologici estremi che si stanno verificando in tutto il mondo e si è soffermato anche sulle alluvioni di questi giorni in Emilia-Romagna. “Questa è la situazione – ha detto il ministro – con un aumento della temperatura globale di 1,15 gradi. Lo scenario migliore individuato dalla Conferenza di Parigi prevede di limitare l’aumento a 1,5 gradi. Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, la situazione peggiorerà comunque e dobbiamo pensare dei nuovi modi di affrontare e convivere con la crisi climatica”. Eide ha comunque individuato motivi di ottimismo e di speranza e ha sottolineato il ruolo della scienza e della tecnologia per affrontare la sfida che le stesse Nazioni Unite, per bocca del segretario generale Guterres, hanno identificato come la principale del nostro tempo. Una sfida di cui però, e anche a Oslo è stato sottolineato, ancora manca un vero dibattito a livello di opinione pubblica globale, a livello di discorso pubblico. E anche questo dovrebbe essere uno degli obiettivi del GLOC 2023.
Tra gli ospiti saliti sul palco, e anche premiati dalla IAF, c’è anche il direttore dell’ESA, l’agenzia spaziale europea, Josef Aschbacher, che ha portato a Oslo le ricerche sulla situazione ambientale del pianeta e ha sottolineato l’importanza di creare un digital twin della Terra, in grado di fotografare la situazione complessiva del pianeta, ma anche di immaginare sviluppi futuri sui quali intervenire. Perché il cambiamento climatico è una realtà tangibile, anche solo attraversando la città per raggiungere la sede della conferenza: clima caldo, a tratti afoso, fioriture ovunque e, nella mattina di inaugurazione del GLOC, anche una sorta di pioggerellina più tropicale che scandinava.
Nello specifico, la conferenza della IAF si focalizzerà su “Fire and Ice – Space for Climate Action”, toccando i temi dell’impatto della crisi sull’ambiente, delle applicazioni e dei servizi che sono stati sviluppati per affrontare il surriscaldamento globale, delle leggi e delle politiche che sono state adottate, delle opportunità commerciali, delle collaborazioni internazionali sullo spazio e sulla comunicazione legata alla crisi climatica.
(Leonardo Merlini)