Usa: furti criptovalute finanziano i missili della Nordcorea – askanews.it

Usa: furti criptovalute finanziano i missili della Nordcorea

Metà del programma di Pyongyang finanziata con attività cyber
Mag 16, 2023

Roma, 16 mag. (askanews) – La Corea del Nord finanzia “circa la metà” del suo programma missilistico con attacchi informatici e con furti di criptovalute. E’ questa la valutazione Usa, espressa recentemente dalla viceconsigliera per la sicurezza nazionale Anne Neuberger in un incontro organizzato dallo Special Competitive Studies Project, secondo quanto riporta oggi il South China Morning Post.

Pyongyang è sottoposta a un rigido regime sanzionatorio per i suoi programmi nucleare e missilistico. Le attività illegali cyber sono, secondo gli americani, il principale strumento per aggirare le sanzioni internazionali.

Anne Neuberger, vice consigliere per la sicurezza nazionale per la tecnologia informatica e emergente per l’amministrazione Biden, ha affermato che “circa la metà del programma missilistico della Corea del Nord è stata finanziata da attacchi informatici e furto di criptovalute”. Ha anche affermato che le agenzie di intelligence statunitensi sta lavorando per identificare gli agenti nordcoreani e che il Tesoro degli Stati Uniti stava rintracciando la criptovaluta rubata.

Un rapporto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite (UNSC) ad aprile ha mostrato che il 2022 è stato un anno da record per il furto di criptovaluta da parte della Corea del Nord, con esperti di sicurezza che stimano che Pyongyang abbia rubato fino a 1 miliardo di dollari di moneta virtuale l’anno scorso.

La Corea del Nord “utilizza tecniche informatiche sempre più sofisticate sia per ottenere l’accesso alle reti digitali coinvolte nella finanza informatica, sia per rubare informazioni di potenziale valore per i suoi programmi di armamento”, afferma il rapporto delle Nazioni Unite.

Gli osservatori delle sanzioni delle Nazioni Unite hanno riferito nel 2019 che la Corea del Nord ha generato circa 2 miliardi di dollari tra il 2015 e il 2019 per i suoi programmi di armi di distruzione di massa, attraverso diffusi attacchi informatici.