Roma, 10 mag. (askanews) – Dal 7 al 10 maggio, l’Associazione dell’imprenditoria italiana in Serbia, Confindustria Serbia, presieduta dal presidente Patrizio Dei Tos, ha ospitato un’alta delegazione di imprenditori italiani e rappresentanti delle istituzioni di Padova, Treviso, Venezia e Rovigo.
La delegazione, guidata dal presidente di Confindustria Veneto Est, Leopoldo Destro, è composta da imprese operanti nei settori metalmeccanico, alimentare, tessile e calzaturiero, nonché nei settori dell’energia, dei trasporti e della finanza.
La delegazione è stata ricevuta dal Primo Ministro della Repubblica di Serbia, Ana Brnabic, che ha sottolineato che i rapporti della Serbia con il Veneto sono di alto livello apprezzando soprattutto il significativo scambio economico tra le due parti. Brnabic ha ricordato che il Veneto è uno dei principali partner economici della Serbia tra le regioni italiane. Allo stesso tempo, il primo ministro ha sottolineato l’importanza dell’Italia come partner economico estremamente importante per la Serbia, evidenziando anche il proseguimento della cooperazione per gli investimenti, e le grandi potenzialità, soprattutto nei settori di: innovazione tecnologica, intelligenza artificiale, transizione verde ed energetica, agricoltura sostenibile, ambiente, infrastrutture, cooperazione scientifica e industria automobilistica. Gli interlocutori hanno convenuto che è necessario lavorare per migliorare e approfondire la collaborazione .
Facendo seguito alla dichiarazione della premier serba, e considerando che si tratta del primo incontro tra i due funzionari dopo i recenti tragici eventi in Serbia, l’ambasciatore d’Italia in Serbia, Luca Gori, ha affermato che l’Italia è con il cuore vicino alla Serbia in questi difficili giorni. Per quanto riguarda le attività e l’ulteriore cooperazione tra i due paesi, ha fatto riferimento alla imminente Fiera dell’agricoltura a Novi Sad, dove l’Italia sarà il paese partner, con la partecipazione di oltre 20 aziende.
Patrizio Dei Tos, presidente di Confindustria Serbia, ha aggiunto che l’Italia è sempre vicina alla Serbia nei momenti difficili, e avere il sostegno del governo serbo è un messaggio forte per tutti gli imprenditori che dall’Italia vengono nel Paese balcanico.
L’interscambio commerciale tra la regione del Veneto e la Serbia ha raggiunto nel 2022 ben 814 milioni di euro, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente: la visita rappresenta la prima di una serie di concrete attività nell’ambito della firma di Protocollo di Cooperazione tra Confindustria Serbia e Confindustria Veneto Est.
L’incontro del 9 maggio si è aperto con un minuto di silenzio in onore delle vittime dei tragici eventi della scorsa settimana a Belgrado a cui sono seguiti i lavori con il focus sulle opportunità di rafforzamento della collaborazione commerciale e di investimento e della cooperazione industriale in alcuni settori chiave: industria automobilistica, fonti energetiche rinnovabili, agroindustria e alimentare, tessile e calzaturiero, oltre agli strumenti di sostegno finanziario, all’internazionalizzazione delle imprese.
Nell’ambito della visita sono previsti una serie di 40 incontri bilaterali con aziende serbe dei rispettivi settori, con l’obiettivo di scambiare conoscenze e rafforzare le relazioni economiche e industriali bilaterali.
“In Serbia operano più di 1.200 imprese a capitale italiano, che impiegano circa 50.000 addetti, a conferma dell’intensità della cooperazione tra i due Paesi – commenta Dei Tos -. Le imprese che partecipano a questa prima missione potranno scoprire un’economia serba in rapido sviluppo, con un interscambio con l’Italia in continua crescita e che può aprire le porte a tutti i Paesi dei Balcani occidentali. Il nostro impegno a fianco delle imprese di Confindustria Veneto Est proseguirà con tutti gli strumenti utili per rafforzare questa cooperazione, come analisi di mercato, ricerca di clienti e partner, supporto agli investimenti e al nearshoring”.
Al seminario tenutosi presso la sede di UniCredit Bank, l’ambasciatore d’Italia in Serbia ha salutato gli imprenditori sottolineando i dati macroeconomici e le prospettive di crescita: “Nel 2022 l’interscambio tra Serbia ed Italia ha fatto segnare un nuovo record superando i 4,6 miliardi di euro. Da questo dato dobbiamo partire per rinnovare la presenza imprenditoriale italiana in Serbia, come emerso in occasione del Business and Science Forum del marzo scorso. La missione imprenditoriale di Confindustria Veneto Est – ha aggiunto Gori – si inserisce in questo contesto e auspichiamo possa portare ad altri investimenti anche grazie al sostegno di tutto il Sistema Italia, a partire da SIMEST e SACE”.
La parte introduttiva, è stata seguita dalle illustrazioni delle opportunità economiche e di investimento specifiche in Serbia. Per l’occasione, l’avvocato Vlatko Sekulovic, dello Studio legale Sekulovic, ha presentato alla delegazione italiana il quadro giuridico relativo al business in Serbia, facendo un paragone tra la Serbia e l’Italia, confermando come la Serbia sia un paese attrativo per gli investimenti, e con una stabilità giuridica, mentre Antonio Schiro, dallo Studio Schiro e partners ha evidenziato le potenzialità che la Serbia offre in termini di investimenti.
La delegazione è stata ricevuta dall’assistente ministro delle Miniere e dell’Energia Jovana Joksimovic e successivamente si è tenuto l’incontro con la Ministra dell’Agricoltura Jelena Tanaskovic.
“Questa missione, che segue al protocollo di intesa con Confindustria Serbia, è frutto della volontà di preservare e migliorare l’integrazione e la crescita che lega il nostro territorio e l’area dei Balcani. Grazie a questa rete possiamo migliorare relazioni istituzionali e favorire il networking che potrà agevolare la nascita o il rafforzamento di collaborazioni commerciali o di fornitura (nearshoring), idee e progetti in particolare nei settori dell’innovazione, transizione energetica, infrastrutture e agritech, ha dichiarato Leopoldo Destro, presidente di Confindustria Veneto Est, mentre il consigliere delegato Confindustria Veneto Est per l’Internazionalizzazione Alessandra Polin ha aggiunto che “crescita economica, stabilità fiscale e i sostegni finanziari per il manifatturiero fanno della Serbia uno dei mercati più attrattivi, il che ha spinto molti imprenditori italiani, soprattutto veneti, a fare business in Serbia e nei Balcani”.