Roma, 10 mag. (askanews) – Il Campidoglio pensa a creare una nuova società in-house per garantire i servizi scolastici attualmente assicurati dalla società partecipata pubblico-privata Multiservizi. Dopo il parere della Corte dei Conti, che ha bocciato la possibilità da parte di Palazzo Senatorio di rilevare la quota privata della società attraverso Ama, perché aggraverebbe la situazione debitoria di quest’ultima, il Campidoglio “vuole contunuare a perseguire la strada di gestire il servizio integrativo scolastico attraverso una società in house di RomaCapitale completamente pubblica”. Lo ha spiegato l’assessora capitolina alla Scuola Clauda Pratelli, ascoltata insieme al direttore di Roma Capitale Paolo Aielli dalla commissione consiliare trasperenza presieduta dal condigliere di Fdi Federico Rocca.
“Sono molti anni che si cerca di costruire una soluzione convincente per il futuro di lavoratrici e lavpratori di Roma Multiservizi -, ha spiegato Pratelli -. L’orientamento politico è di confermare l’intenzione di gestione diretta con una società pubblica, perché il servizio integrativo scolastico è un servizio pubblico essenziale”.
Il percorso cui guarda l’amministrazione capitolina, ha spiegato Aielli “è una società in-house costruita ex novo, che possa alla quale possa essere conferito il ramo ‘scuola’ dall’esistente Multiservizi, e altre attività a minor contenuto specialistico collocate anche in altre partecipate”. La Multiservizi attuale “continuerà a assicurare le attività promosse dal socio privato verso altre realtà come Atac, Ferrovie, Aeroporti, ma queste potranno essere oggetto di cessione verso il partner privato”, ha sottolineato Aielli. Dopo queste due operazioni di cessione “rimarrebbe l’attuale Multiservizi in liquidazione, ma con una situazione chiara nei confronti delle pendenze”, ha aggiunto Aielli.
Per garantire il servzio scolastico, “in un confronto con Anac e con la Corte, si pensa di proseguire il servizio in proroga perché è molto difficile nel tempo del 1 settembre ad avere una situazione stabilizzata”. Qualora fosse necessario, “ma è un’ipotesi che non vogliamo perseguire – ha chiarito Aielli – si potrebbe avviare una gara-ponte, ma al momento non sappiamo se ci aiuti. Anzi: non penso che ci aiuterebbe più di tanto”, ha concluso.