Roma, 8 mag. (askanews) – “L’orsa JJ4 è innocente”. La Lega antivivisezionista Leal, dopo aver acquisito la perizia veterinaria forense sull’orsa accusata di aver ucciso il runner Andrea Papi, informa che nell’accertamento medico “sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto”. Infatti “le femmine di orso presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali”. E – si sottolinea – “la dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane”. Inoltre “relativamente alla natura dell’attacco esso è riconducibile a un tentativo protratto di allontanamento e dissuasione da parte dell’orso sulla vittima. Anche relativamente a questo aspetto, le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione”. La relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli: “Come correttamente riferito dal dottor Barbareschi, le ferite riscontrate non sono riconducibili ad una attività predatoria, il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario'”.
Poi, facendo riferimento alle indagini molecolari, è d’obbligo una precisazione: “Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica. Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (esempio: presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza”.
Gian Marco Prampolini, presidente Leal, spiega: “Con il deposito al Tar delle perizie forensi a firma del dottor Roberto Scarcella e dottoressa Cristina Marchetti, ci batteremo con ancor più forza in tutte le sedi opportune affinché le illegittime ed illogiche ordinanze di abbattimento non possano mietere vittime innocenti. E chiediamo sin da ora l’immediata liberazione dell’orsa”. Al momento non è dato sapere cosa possa aver spaventato l’orso, ma – sottolinea la Leal – “la scienza scagiona le orse trentine; e la tipologia di attacco scagiona definitivamente tutti gli orsi”.