Roma, 4 mag. (askanews) – Da “perdente di successo” ad allenatore dei record. La parabola sportiva di Luciano Spalletti si può sintetizzare così. Ormai prossimo al traguardo, del suo primo scudetto in Italia, l’allenatore del Napoli da anni è tra le figure più importanti ed anche più controverse del nostro calcio. Finora non è mai riuscito a centrare l’obiettivo più ambizioso: laurearsi campione d’Italia. Tutto ciò sebbene sia generalmente considerato, da calciatori ed addetti ai lavori, tra gli allenatori più bravi. E d’altronde sono in tanti gli sportivi che lo ricordano sfiorare la grande impresa da allenatore e leader (fuori campo) della Roma. Ben tre i secondi posti consecutivi, nella sua carriera alla guida dei giallorossi: una prima volta nella stagione 2005/2006, alla luce della “riscrittura” della classica causa Calciopoli. Poi in altre due circostanze in virtù dei punti e delle posizioni ottenute sul campo (stagioni 2006/2007 e 2007/2008), sempre dietro l’Inter. Dopo l’espatrio sportivo ed i successi in terra russa, dove ha allenato per quattro anni lo Zenit San Pietroburgo ed ha vinto due campionati, Spalletti è tornato a casa ma si è trovato a dover gestire due situazioni di fuoco: prima nello spogliatoio della Roma, al centro del braccio di ferro tra la società ed il capitano Totti, poi in quello dell’Inter con tanto di tensione nella gestione del bomber argentino Mauro Icardi. A giugno 2021 ecco Spalletti approdare a Napoli , accolto nell’indifferenza generale da una piazza inviperita per aver perso da poco l’accesso alla Champions League. Il tutto a causa di un impensabile pareggio con il Verona all’ultima giornata. Dopo il primo anno di rodaggio, Spalletti diventa artefice del successo azzurro, sebbene nell’estate 2022 fosse avvenuta una rivoluzione nell’undici titolare dopo le cessioni di Mertens, Koulibaly e Insigne. Il mister di Certaldo è riuscito in poco tempo ad amalgamare una rosa ampia e molto tecnica, valorizzando tutti a partire dai nuovi arrivati come Kim, Kvaratskhelia, Raspadori, Simeone fino ai calciatori come Osimhen probabile capocannoniere a fine stagione. Insomma è al comando di una squadra con numeri da record, il Napoli in serie A è il club con l’attacco più prolifico e la difesa meno battuta, ha raggiunto un record di vittorie e la imminente vittoria dello Scudetto con diverse giornate di anticipo (evento mai accaduto nella storia della Serie A).