Roma, 4 mag. (askanews) – “La sfida, totalmente innovativa, è quella di fare uno stadio e solo uno stadio, e di farlo dentro la città, su un’area prevalentemente pubblica, togliendo quella che a Roma è stata sempre una costante caratteristica dei più imponenti programmi urbanistici: quella di agire su aree private, trasformate urbanisticamente e dunque, giocoforza, valorizzate in termini di rendita fondiaria. Altro che continuità con la classica urbanistica romana, tutto ciò mi pare una grande discontinuità”. Lo ha detto l’assessore capitolino ai Lavori pubblici Maurizio Veloccia, presentando in aula Giulio Cesare la delibera che esprime il pubblico interesse per il nuovo stadio della Roma a Pietralata.
L’area individuata, ha spiegato Veloccia, “attende da quasi trenta anni che sia individuata per essa una nuova vocazione dopo il sostanziale fallimento dell’ipotesi avanzata 60 anni fa di creare il centro direzionale orientale dove trasferire tutte le direzionalità pubbliche dal centro della città. Un progetto non realizzato ed ancor meno attuale in questa epoca dove il mondo del lavoro nella fase post pandemica si sta completamente rivoluzionando mettendo in discussione profondamente la propria organizzazione soprattutto fisica”, ha aggiunto.