Roma, 2 mag. (askanews) – Risparmiare energia nelle nostre case grazie all’ingegno della Nasa e alle nanotecnologie. L’idea, che nasce in Polonia, è stata poi messa a punto nel nostro Paese e sta cambiando le regole dell’edilizia. Il prodotto, certificato in Italia, fa risparmiare oltre il 50% ed è facilmente adattabile a qualsiasi superficie. Anche a quelle che presentano vincoli urbanistici o sono difficilmente adattabili. “Stiamo lavorando per coibentare le 22 cantine che, nel 2021, hanno vinto un progetto europeo per garantirne l’efficienza energetica. Nessuno voleva metterci mano, ma ora siamo in grado di intervenire senza intaccarne l’identità originaria”. Raffaele Zanta è un imprenditore italiano che, da oltre cinque anni, si occupa di nanotecnologie. Un mondo particolare e in costante evoluzione che permette di raggiungere vette fino a poco tempo fa inimmaginabili: “Abbiamo avuto -spiega Zanta, Ceo di Tecnoindustries Srl, rivenditore in esclusiva di Swiss Thermo – la possibilità di conoscere un progetto che, basato su brevetti della Nasa, aveva avuto il via libera dell’Università di Varsavia. Un progetto che, lo abbiamo capito subito, avrebbe rivoluzionato il mondo dell’edilizia. Si tratta di un prodotto che, spruzzato su una superficie, la riesce a coibentare senza eccessivo dispendio di tempo e di denaro”.
L’idea, che cambia diversi paradigmi, ha diversi pregi e, fra questi, l’ampia possibilità di intervento: “Con questa tecnica che non ha bisogno di impalcature o ponteggi -afferma Zanta- noi possiamo operare ovunque. Anche su quelle cantine che, per oltre due anni, non è stato possibile toccare nonostante ci fossero i fondi per farlo. Le cantine, ma anche i palazzi storici, le tower costruite con ampie vetrate, gli edifici che hanno vincoli urbanistici. Il prodotto è duttile, basta una squadra composta da tre persone e, per la sua applicazione, non ha bisogno di alcun tipo di autorizzazione. Si può applicare all’esterno come all’interno e, in teoria, potrebbe superare i problemi legati ai crediti incagliati e, quindi, garantire l’efficientamento energetico anche in quelle abitazioni dove non è stato possibile completare i lavori”.
Inevitabili le attestazioni previste dalle norme, il cui iter è stato completato nei mesi scorsi: “Abbiamo avuto la possibilità -sostiene Giuseppe Izzo, Ceo di Uese Italia, uno dei principali Enti certificatori del nostro Paese- di testare il prodotto Swiss Thermo, di verificarne la qualità e di accertarne la corrispondenza ai dettati normativi. Si tratta di un vero e proprio ribaltamento delle nostre conoscenze edili. A parità di risparmio energetico, che si attesta mediamente attorno al 25%, il suo utilizzo permette un risparmio di tempo importante. Se per realizzare un cappotto termico, ci vogliono, considerando le necessarie autorizzazioni da chiedere e ottenere, almeno sei mesi, qui il lavoro viene realizzato un trenta giorni mal contati. Due mesi in meno per rendere efficienti le nostre case, come ci chiede, a gran voce, l’Europa”.
La direttiva di Bruxelles impone, entro il 2050, edifici a emissioni zero. Il problema è che il 60% ha ancora una classe energetica F o G: “Si tratta -afferma Raffaele Zanta- di un tema delicato che spesso cozza con la realtà che ci troviamo davanti. Ma spesso non si interviene proprio per i costi elevati e per le difficoltà che sorgono nell’intervento. Con il prodotto, realizzato grazie alle nanotecnologie, si risparmia oltre il 50% e, come detto, si guadagna tempo. Ma soprattutto, guardando nei condomini, si evita qualsiasi tipo di discussione. Se dieci proprietari di casa su quindici non vogliamo effettuare la coibentazione, non ci sono problemi. Si potrà lavorare dall’interno, lungo i muri perimetrali, negli appartamenti di chi ha dato il proprio consenso”.
Interventi che invece l’Europa ci chiede per tutelare l’ambiente: “Noi dobbiamo finalmente ragionare -conclude Zanta- con una logica diversa. Ce lo impone il momento che stiamo vivendo e le ripercussioni che abbiamo avuto tutti noi con la guerra in Ucraina. Risparmiare l’uso dell’energia deve diventare un obbligo innanzitutto morale. Recenti studi su questo tipo di tecnologia, ci dice che il suo uso permette di fare registrare mediamente un interessante -25% e che vale sia per l’estate che per l’inverno. Il che vuol dire che d’estate mantiene fresche le nostre case e d’inverno, al contrario, calde”.