Napoli, 28 apr. (askanews) – “Napoli negli anni ’50 ’60 era la terza realtà industriale della nazione, contendeva a Milano, a Torino e a Genova, le città del famoso triangolo industriale, primati industriali importanti. Avevamo 300mila occupati nell’industria. Tutto questo, anche per scelte scellerate, non esiste più. Al posto dell’Italsider a Bagnoli non è stato fatto nulla, in altre parti del mondo in 40 anni hanno fatto grandi cose, qua stiamo ancora a discutere e a girare le carte”. A dirlo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, intervenuto a un convegno organizzato da associazioni culturali del territorio a Napoli. “Non abbiamo più l’Olivetti che era un’eccellenza tecnologica, la Cirio, decine di realtà industriali nel nostro territorio. Dobbiamo dare una prospettiva, uno sviluppo. Dico sempre che l’Italia ha due grandi pilastri, due potenzialità: una è l’impresa, l’altra è la cultura. Noi siamo un unicum nel mondo”. “Abbiamo una grande direttrice di sviluppo socio economico che è la cultura, e dobbiamo farlo con intelligenza combinando i due elementi dell’articolo 9 della Costituzione, da una parte la tutela, dall’altra lo sviluppo, anche perché la cultura non deve diventare una cosa inerte o museale ma dev’essere una cosa aperta”, ha concluso il ministro.