Enpa a Tavolo tecnico su Orsi: no a uccisioni e deportazioni di massa – askanews.it

Enpa a Tavolo tecnico su Orsi: no a uccisioni e deportazioni di massa

“Ecco le nostre proposte in 7 punti”
Apr 26, 2023

Roma, 26 apr. (askanews) – “No all’uccisione o al trasferimento di massa degli orsi e stop allo smantellamento delle normative nazionali sulla fauna e sulle aree protette. Quello che serve è un inquadramento complessivo della coesistenza tra uomo e orsi attraverso azioni concrete a breve e lungo termine: corridoi faunistici, dispersione delle femmine, controllo delle nascite attraverso la vasectomia degli orsi più grandi, identificazione degli orsi, realizzazione di un grande santuario al posto del Casteller, attuazione di metodi dissuasivi e soprattutto tanta prevenzione e informazione”. Questa la posizione dell’Ente Nazionale Protezione Animali che questa mattina ha partecipato al tavolo tecnico sull’emergenza plantigradi in Trentino organizzato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Per Enpa sono intervenute Annamaria Procacci (Organo amministrativo Enpa) e Giusy D’Angelo (Organo amministrativo Enpa) che, dopo aver sottolineato come dall’insediamento della giunta Fugatti nel 2018 si sia persa ogni occasione di confronto con le Associazioni e gli stakeholder (sospensione dei Tavoli grandi carnivori e dell’annuale rapporto grandi carnivori), hanno prima esposto le sette proposte concrete di Enpa e poi ribadito la necessità “di voltare pagina nei confronti della guerra che è stata scatenata nei riguardi degli orsi”. La proposta di Enpa in 7 punti. Corridoi faunistici: “Tante volte abbiamo sottolineato la necessità della creazione di corridoi faunistici o ecologici, vale a dire di quei passaggi che tradizionalmente sono seguiti dalla fauna selvatica per raggiungere altri territori, permettendone la dispersione. Avevamo elaborato ed ottenuto la presentazione da parte di alcuni gruppi politici di un emendamento nella legge Bilancio 2022 finalizzato proprio alla realizzazione o al restauro dei corridoi, con lo stanziamento di 12 milioni di euro in tre anni che però è stato bocciato. Fondamentale agire subito e recuperare il tempo perduto”.

Dispersione delle femmine: “Occorre, scientificamente parlando, comprendere le ragioni della estrema stanzialità delle femmine di orso, che, come JJ4 nel corso degli anni, non si sono sostanzialmente mai mosse dal luogo della nascita. Si potrebbe sperimentare – benché già accuratamente studiato – l’uso di feromoni. La dispersione delle femmine, e di conseguenza dei maschi, consentirebbe di ridurre la concentrazione degli animali sul territorio, facilitando l’accettazione sociale”.

Controllo delle nascite: “Occorre studiare l’applicazione di tecniche di controllo della riproduzione come quelle che vengono già usate per altri mammiferi selvatici. La vasectomia potrebbe essere praticata sugli orsi più grandi, con interventi chirurgici piuttosto semplici che non ledono la salute degli animali. Praticata ovviamente da personale medico veterinario esperto, può ridurre in tempi abbastanza rapidi la crescita della popolazione ursina”.

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