Roma, 18 apr. (askanews) – Undicesima edizione del Torino Jazz Festival, in programma dal 22 al 30 aprile con 93 appuntamenti, tra cui 49 concerti, organizzati in 62 luoghi sparsi in tutta la città. Al TJF XI suoneranno 234 artisti, nazionali e internazionali, dai musicisti emergenti alle grandi figure della scena mondiale. Lo spettro stilistico dell’edizione 2023 toccherà tutti gli ambiti del jazz e promuoverà la conoscenza delle grandi figure storiche (Kenny Barron, Roberto Ottaviano, Steve Coleman ecc), la scoperta dei migliori innovatori attuali (Nilssen-Love, Shabaka Hutchings, Risser, Diodati, Korwar) e nomi di ampio richiamo (Peppe Servillo, Stefano Bollani) secondo una logica sempre aperta a nuove produzioni ed esclusive.
Ad aprire l’edizione 2023, sabato 22 aprile, alle OGR (ore 21), sarà la produzione originale di Peppe Servillo & TJF All Stars “Natura morta con custodia di sax”. Un viaggio nel cuore del jazz, dal libro di Geoff Dyer. Nell’ensemble, formato appositamente per questo concerto, ogni musicista incarna un gigante del passato e porta in scena i racconti di Dyer.
Domenica 23 aprile, alle OGR, appuntamento doppio, alle 17 e alle 21. Nel pomeriggio andrà in scena Cristina Zavalloni con l’Orchestra del Conservatorio di Torino in “Potentissima Signora. Omaggio a Laura Betti”. La sera, alle 21, sarà la volta di Kenny Barron Trio, uno dei maestri viventi della storia del pianoforte jazz.
Lunedì 24 aprile, alle 18, al Teatro Vittoria è in programma Federica Michisanti trio con ospite Louis Sclavis. Uno dei talenti del jazz italiano, Michisanti, con il suo trio incontra Sclavis, uno dei protagonisti del jazz europeo.
Alle 22, a Hiroshima Mon Amour, in una prima mondiale assoluta e in esclusiva per il TJF, si esibiranno Shabaka Hutchings, Majid Bekkas e Hamid Drake.
Martedì 25 aprile, alle 18, all’Hiroshima Mon Amour, Hamid Drake con ‘Turiya’ porterà sul palco un’esclusiva per TJF.
Mercoledì 26 aprile, al Teatro Monterosa si potrà assistere alla produzione originale del contrabbassita Furio Di Castri “Zapping”, in occasione dei trent’anni dalla morte di Frank Zappa, suo omaggio al maestro.
Giovedì 27 aprile, alle 18, nell’Aula Magna del Politecnico, Roberto Ottaviano darà il via a “Eternal Love”, un progetto che affonda le proprie radici nella spiritualità africana. Attraverso la reinterpretazione delle musiche di Don Cherry, Charlie Haden, John Coltrane e Dewey Redman Ottaviano celebrerà, in questi tempi difficili, la speranza e la voglia di riscatto del genere umano.
Tre gli appuntamenti di venerdì 28 aprile. Alle 18, nell’Aula Magna del Politecnico, si potrà ascoltare uno dei musicisti più creativi del jazz contemporaneo, Francesco Diodati insieme ai ‘tellKujira’, una sorta di rock band in forma di quartetto classico, con due chitarre elettriche al posto dei due violini. Alle 21, al Conservatorio Giuseppe Verdi, altra esclusiva del Festival: Craig Taborn in piano solo, attualmente la punta di diamante del pianismo contemporaneo.
Sabato 29 aprile alle 18, al Teatro Vittoria, si esibirà Eva Risser nel piano solo “Rêve Parti”, un concerto in esclusiva; alle 22 Sarathy Korwar suonerà al Bunker. Batterista, compositore e produttore diventato una delle voci della nuova e frizzante scena inglese Korwar presenterà “Kalak”, il suo ultimo album che sta ottenendo grandi consensi dalla critica internazionale.
Grande chiusura per il TJF XI, domenica 30 aprile, Giornata Internazionale Unesco del Jazz, con un doppio appuntamento all’Auditorium Giovanni Agnelli al Lingotto con Stefano Bollani. Alle 17 salirà sul palco con il suo Danish Trio, l’unico concerto dell’anno dello storico trio, con due musicisti di punta della scena scandinava come Bodilsen e Lund e alle 21.30 sarà in concerto con “Piano Solo”.
Alle 19, sempre al Lingotto, nella Sala 500, è in cartellone in esclusiva italiana un nuovo progetto di Eva Risser, la Red Desert Orchestra, una formazione ibrida dove musicisti europei e africani interagiscono spalla a spalla nel creare un vero e proprio vortice sonoro.
Un altro appuntamento imperdibile del TJF è l’omaggio a Lucio Dalla che prenderà il via con la proiezione – in prima italiana -, il 25 aprile al cinema Massimo, del lungometraggio “Dallarte” del cineasta e scrittore Jonny Costantino. Il tributo al cantante bolognese proseguirà nella notte TJF da Off Topic (jazz club) con il concerto di Costanza Alegiani Folkways.
Pensato per un pubblico di giovani ascoltatori sarà “Aleph-Zero/Prova Prima”, performance musicale organizzata da StudiUm – Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Torino, che consentirà agli studenti di assistere alla prova aperta del gruppo di Johnny Lapio & Arcote (21 aprile, all’Auditorium Centro Aldo Moro). Domenica 23 aprile alle OGR, AICS consegnerà la borsa di studio dedicata a Sergio Ramella a uno studente di jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Il vincitore sarà invitato a suonare al TJF del prossimo anno.
Il Torino Jazz Festival 2023, che vede il ritorno di Stefano Zenni alla direzione artistica, è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino con il sostegno del Ministero della Cultura, Main Partner Intesa Sanpaolo e IREN, con il contributo di ANCoS e Confartigianato Imprese Torino, e in collaborazione con Fondazione CRT e OGR Torino.