Roma, 15 apr. (askanews) – “La categoria dei geologi è pronta a fare la propria parte e ad offrire il proprio supporto specialistico per contribuire all’aggiornamento ed all’approfondimento dei modelli geologico, geomorfologico e sismotettonico dell’area dello Stretto di Messina, formulati nel 2011, data di approvazione del progetto definitivo”. E’ quanto riferito dal Consiglio Nazionale dei Geologi in una nota presentata alle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera su DL Ponte.
L’area dello “stretto”, ricordano in una nota, è ad elevatissimo rischio sismico, presentando caratteristiche geologiche di singolare complessità in quanto ubicata al confine tra settori litosferici che si allontanano mediamente di circa 1 centimetro all’anno. Se da un lato le maggiori conoscenze tecnico scientifiche e le innovazioni tecnologiche consentono di indagare il territorio con livelli di dettaglio sempre più avanzati, dall’altro si manifestano condizioni particolarmente impegnative per l’esecuzione di rilievi e prospezioni, trattandosi di esplorazioni in tratti in gran parte sommersi. Il tasso di sollevamento del tratto di costa siciliana stimato è pari a circa 0,5 millimetri/anno, contro quello della parte continentale che è circa quarto volte in più; in altre parole, il ponte a campata unica più lungo al mondo collegherà settori che si allontanano reciprocamente (margini divergenti) e che si sollevano con velocità differenti. (segue)