Verona, 14 apr. (askanews) – È stata selezionata oggi a Verona la cinquina finalista della 28ma edizione del Campiello Giovani, concorso letterario rivolto ai ragazzi tra i 15 e i 22 anni, organizzato dalla Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto.
I cinque finalisti sono Elisabetta Fontana, 21 anni di Como (CO), con il racconto “Sotto la pelle”; Valeria Lanza, 18 anni di Orsenigo (Como), con il racconto “Ifi e Lante”; Ester Mennella, 18 anni di Foggia, con il racconto “Il portiere più scarso della storia”; Chiara Miscali, 19 anni di Ardauli (Oristano), con il racconto “La a quattrocentoquaranta hertz”; Emanuele Tomasoni, 18 anni di Brescia, con il racconto “Tra sorrisi e macerie”.
I racconti sono stati scelti dal Comitato Tecnico composto da Ermanno Paccagnini, Giulia Belloni, Michela Possamai e Daniela Tonolini.
L’annuncio della cinquina è avvenuto durante uno spettacolo al Teatro Nuovo di Verona, organizzato in collaborazione con Confindustria Verona, che ha visto protagonisti i 25 semifinalisti di questa edizione del Campiello Giovani. A condurlo, Federico Basso e Davide Paniate, conduttori e autori di diverse edizioni di Zelig, con la partecipazione anche di cinque ospiti speciali dalle scorse edizioni del Premio: Mattia Conti, Camilla Tibaldo, Lorenzo Nardean, Eva Luna Mascolino e Alberto Bartolo Varsalona che hanno dialogato con gli aspiranti scrittori in gara.
Durante l’appuntamento il pubblico ha potuto assistere alle esibizioni della scuola di danza veronese “Les Petit Pas” e degli allievi della Scuola di teatro del Teatro Nuovo di Verona.
Enrico Carraro, Presidente di Confindustria Veneto e della Fondazione Il Campiello, ha espresso il suo orgoglio per “questa iniziativa che dà voce al talento e alle capacità dei nostri ragazzi, ai quali voglio fare le mie congratulazioni e gli auguri per un futuro pieno di soddisfazioni. Il Campiello Giovani rappresenta la volontà degli industriali del Veneto di offrire spazio alla creatività e alla crescita culturale dei giovani, perché rappresentano il nostro futuro e perché il loro impegno e le loro doti possono garantire la continuità di quanto viene seminato oggi».