Suetta (Leonardo): a bordo di Juice con due strumenti scientifici – askanews.it

Suetta (Leonardo): a bordo di Juice con due strumenti scientifici

Realizzati anche i pannelli solari della sonda diretta a Giove
Apr 14, 2023

Roma, 14 apr. (askanews) – “Il contributo di Leonardo alla missione Juice è sia sulla parte di strumentazione scientifica di bordo sia sulla parte piattaforma. Lato payload, cioè gli strumenti scientifici, Leonardo ha fornito, insieme a enti europei di ricerca, uno spettrometro ad altissima risoluzione e una camera ad alta risoluzione. Il primo è uno strumento che ha lo scopo primario di fare un’analisi chimico-fisica di quello che viene osservato, che siano atmosfere o superfici di pianeti o lune di Giove in questo caso; la camera ad alta risoluzione è quello che viene chiamato ‘strumento di contesto’, cioè quello che fornisce le immagini delle superfici dei pianeti con un dettaglio molto spinto. Sul lato invece della sonda Leonardo ha fornito i pannelli fotovoltaici, pannelli solari estremamente sofisticati, con un’altissima efficienza, una capacità di lavorare a condizioni estreme di temperatura – freddissima o molto calda -, di resistere a radiazioni ionizzanti molto elevate e fornire l’energia sufficiente nonostante una distanza enorme dal Sole. L’energia che ricevono i pannelli è 25 volte più bassa di quella che potrebbero avere se stesi intorno alla Terra”. A illustrare ad askanews il contributo di Leonardo alla missione Juice (Jupiter Icy Moons Explorer) dell’Esa lanciata oggi alla volta di Giove e delle sue lune ghiacciate (Ganimede, Europa e Callisto) è Enrico Suetta, Responsabile ricerca e sviluppo spazio e optronica di Leonardo.

A bordo di Juice – una sonda dalla stazza di ben 5,3 tonnellate con 85 metri quadrati di pannelli solari realizzati da Leonardo – c’è un pezzo di ricerca e di tecnologia tutta italiana. Tre dei 10 strumenti che saranno impiegati nelle missioni scientifiche di studio della conformazione e dell’atmosfera gioviana sono infatti a guida italiana: il radar Rime (Radar for Icy Moon Exploration), la camera Janus e lo strumento di Radio Scienza 3GM. A questi si aggiunge la forte partecipazione italiana, coordinata dall’Agenzia spaziale italiana ASI, nello spettrometro Majis (Moons and Jupiter Imaging Spectrometer) guidato dall’agenzia spaziale francese (Cnes).