Kourou, 13 apr. (askanews) – È tutto pronto allo spazioporto europeo di Kourou, in Guyana Francese, per il lancio del razzo Ariane 5; programmato per le 14.15 (ora italiana) del 13 aprile 2023, il volo “VA 260” ha a bordo la sonda Juice (JUpiter ICy moons Explorer) dell’Agenzia spaizale europea (Esa) che andrà a studiare le lune ghiacciate di Giove.
Ganimede, Callisto ed Europa non avranno più segreti grazie a una potente suite di strumenti di telerilevamento, geofisici e in situ per indagarne le caratteristiche come potenziali habitat per la vita passata o presente.
Juice, infatti, monitorerà in profondità il complesso ambiente magnetico, radioattivo e plasmatico di Giove e la sua interazione con le lune, studiando il sistema planetario come archetipo per i sistemi di giganti gassosi in tutto l’Universo.
A bordo del satellite, tanta tecnologia italiana; al programma, infatti, hanno fortemente collaborato l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), l’Inaf (Istituto nazionale di astrofisica) e il Gruppo Leonardo.
In particolare, in collaborazione con l’Inaf, l’azienda aerospaziale italiana ha realizzato la camera ad alta risoluzione “Janus”, la testa ottica iperspettrale per lo strumento “Majis”, di responsabilità francese ma realizzato con un accordo bilaterale tra Asi e Cnes e i pannelli fotovoltaici della sonda, i più grandi mai realizzati per una missione interplanetaria, con una superficie di 85 metri quadrati.
Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%), invece, con l’Università di Trento, ha realizzato lo strumento Rime e, con l’Università di Roma La Sapienza, il Ka Translator, parte fondamentale dello strumento 3GM.
Telespazio (joint venture tra Leonardo 67% e Thales 33%), infine, partecipa alla missione Juice, attraverso la sua controllata Telespazio Germany, fornendo supporto al Centro europeo per le operazioni spaziali dell’ESA (Esoc).
Dopo il lancio, Juice intraprenderà un viaggio di 8 anni verso Giove, arrivando nel luglio 2031 grazie anche a quattro “fionde gravitazionali” garantite dai sorvoli del sistema Terra-Luna, di Venere e, altre due volte, della Terra.
Il volo “VA 260” sarà l’ultimo volo di un razzo Ariane 5 per portare una missione dell’Esa nello Spazio prima dell’avvicendamento con il nuovo lanciatore Ariane 6 di Arianespace.