Roma, 11 apr. (askanews) – La relazione annuale sulla situazione geopolitica internazionale, redatta dal ministero degli Esteri giapponese e presentata oggi al governo di Tokyo, segnala “grave preoccupazione” per le crescenti attività militari congiunte sino-russe nelle vicinanze del territorio nipponico.
Il “Diplomatic Bluebook 2023”, un documento compilato annualmente dal 1957, ha indicato nel 2022 un “punto di svolta nella storia”. Ha giudicato l’invasione russa dell’Ucraina, un atto “sconsiderato” che ha scosso le fondamenta dell’ordine internazionale, aggiungendo che la questione non è “un problema di altri” per nessun Paese o regione del mondo. Ha inoltre segnalato che le azioni della Russia hanno prodotto una crisi alimentare ed energetica globale, e la minaccia nucleare della Russia ha fatto precipitare il mondo nella paura.
Il rapporto ha rilevato ancora che le forze armate russe e cinesi continuano a impegnarsi in attività congiunte vicino al Giappone a un ritmo sempre più frequente, sottolineando che Tokyo seguirà da vicino le mosse con grave preoccupazione dal punto di vista della sicurezza nazionale.
Questa valutazione ha prodotto una risposta piccata da parte di Pechino. “La cooperazione militare Russia-Cina non è rivolta a terze parti ed è in piena conformità con il diritto e la prassi internazionale. Non rappresenta una minaccia per nessun Paese e non spetta ad altri giudicare”, ha detto nella quotidiana conferenza stampa il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin. “Esortiamo la parte giapponese – ha proseguito – a smettere di drammatizzare le tensioni regionali, a smettere di incitare e alimentare il confronto di blocco e ad agire in base al suo asserito desiderio di costruire un rapporto costruttivo e stabile con la Cina”.
Tokyo definisce i rapporti Giappone-Cina “un’importante relazione bilaterale”, secondo il rapporto. Ma citando gli atteggiamenti esterni e le mosse militari della Cina, descrive anche Pechino come la “più grande sfida strategica” all’ordine internazionale basato sullo stato di diritto. Il rapporto afferma che il Giappone dovrebbe cooperare con alleati e nazioni che la pensano allo stesso modo su come affrontare la questione cinese.
Riguardo invece ai negoziati per il trattato di pace con la Russia, un dossier aperto dal dopoguerra e in stallo a causa della disputa territoriale riguardo le isole Curili meridionali, il documento non vede al momento margini di progresso.
Il governo giapponese sostiene che le isole sono parte integrante del territorio giapponese e che sono state occupate illegalmente dopo la seconda guerra mondiale. Mosca invece rivendica le isole come parte del proprio territorio. Posizione, questa, ribadita anche oggi dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, proprio in risposta alla pubblicazione del rapporto nipponico.
Sulla Corea del Sud, il “Diplomatic Bluebook” cita il recente annuncio di Seoul di un piano per risolvere la questione del lavoro forzato in tempo di guerra e invita a risolvere le questioni al fine di riportare le relazioni bilaterali su una base sana e sviluppare ulteriormente la relazione.
Il rapporto afferma, inoltre, che i ripetuti lanci di missili balistici da parte della Corea del Nord lo scorso anno non possono essere trascurati. Il Giappone – segnala – coopererà con la comunità internazionale e mirerà alla completa denuclearizzazione della Corea del Nord.
Nel rapporto giapponese, inoltre, si segnala che, a causa della situazione in Ucraina, il cosiddetto “Sud globale” sta guadagnando sempre più presenza. Il Giappone intende quindi rafforzare il suo impegno rispetto ai Paesi emergenti e in via di sviluppo.