Firenze, 5 apr. (askanews) – Il Consiglio regionale della Toscana, a maggioranza, si è rifiutato di esprimere “ferma condanna per le azioni dimostrative perpetrate da esponenti del movimento ambientalista Ultima generazione contro i palazzi storici che ospitano la sede dell’Assemblea legislativa toscana e dell’amministrazione comunale di Firenze”, come chiedeva una mozione, a primo firmatario Marco Landi (Lega). L’atto esprimeva inoltre dissenso rispetto alle dichiarazioni di apertura al dialogo, nei confronti dei responsabili, da parte dell’assessore regionale Monia Monni e del suo omologo, in Giunta comunale, Andrea Giorgio.
Ad aprire il dibattito è stata Irene Galletti (M5S), che ha sì espresso una condanna chiara ed esplicita verso tali azioni, ma ha anche condiviso l’apertura al dialogo: “No alle prove muscolari e sì all’ascolto, sempre”.
Di “gesto da condannare” ha parlato anche Cristina Giachi (Pd), che ha però sottolineato che la repressione non è compito della politica: “La politica deve chiamare i fatti col loro nome, aprire il canale della comprensione e cercare delle soluzioni”.
Di ben altro avviso Massimiliano Riccardo Baldini (Lega): “Niente dialogo di fronte ad azioni di sfregio, il dialogo può esserci solo in un cotesto di rispetto delle leggi e del patrimonio culturale del nostro Paese”. Sulla stessa lunghezza d’onda Diego Petrucci (FdI): “Non si può accettare alcuna richiesta di ascolto da parte di chi, consapevolmente, sfregia un bene di tutti per avere cassa di risonanza. Questi atti vanno condannati in modo coerente e unanime”.