Roma, 5 apr. (askanews) – “Ci aspettiamo che sia fatta giustizia”. Così ha detto il fratello dell’anziano operaio di Somma Vesuviana che è morto in seguito ad un incidente stradale avvenuto il 26 aprile dello scorso anno. La Procura di Nola ha chiesto il rinvio a giudizio dell’automobilista responsabile del sinistro.
La vittima, Gennaro De Falco, hanno accertato i consulenti è stato oggetto di un sorpasso azzardato. La famiglia, attraverso il consulente Vincenzo Carotenuto, si è affidata a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini. Il gup Martino Aurigemma ha fissato per il 26 maggio prossimo l’udienza preliminare.
Il 26 aprile 2022, alle 4.30 del mattino De Falco, che aveva 64 anni e risiedeva nella stessa Somma Vesuviana, come ogni mattina si trovava alla guida di un autocompattatore Renault Maxity per la raccolta dei rifiuti dell’azienda “Igiene Urbana Evolution Srl”, per la quale lavorava come operatore ecologico, assieme ad un collega seduto sul sedile del passeggero, e stava procedendo su via Santa Maria del Pozzo, una strada comunale. Arrivato a cinquanta metri dal civico 109, dovendo imboccare una piccola traversa sulla sinistra, il sessantaquattrenne ha rallentato fino a raggiungere una velocità di 20 chilometri all’ora e ha iniziato la manovra di svolta.
E’ stato allora che dalle sue spalle è arrivata l’auto dell’imputato, che viaggiava “a una velocità compresa tra i 118 e i 128 Km/h, a fronte di un limite di 50”. Inoltre, nell’intento di superare l’autocompattatore ha invaso la corsia opposta, non avvedendosi che il mezzo operatore stava girando. L’impatto tra i due veicoli è stato tremendo. L’auto, dopo aver travolto violentemente il mezzo di nettezza urbana, è finita contro un cancello in ferro di una proprietà, ma la peggio l’ha avuta l’autocompattatore, che si è ribaltato sul fianco sinistro. Ed il conducente è rimasto così schiacciato ed è deceduto sul colpo.