Firenze, 4 apr. (askanews) – “Noi ci troviamo circondati da realtà che partendo da società pubbliche di gestioni di servizi, massimizzano l’economia di scala e poi dividono i possibili profitti, in una logica di un’ampia partecipazione dei Comuni e quindi della partecipazione pubblica. Accade con Acea, con Iren, con Hera. Se noi avessimo una capacità simile di gestione di servizi, sarebbe auspicabile. Ma la Regione non c’entra, è un’attività che svolgono i Comuni”. Lo ha detto, intervenendo in Consiglio regionale, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rispondendo ad un’interrogazione di Marco Landi (Lega) sulla Multiutility che sta nascendo in Toscana.
“Da un punto di vista politico, il fatto che più Comuni possano trovare una condivisione sul fatto che vi sia una forma di gestione che possa allargare l’ambito di partecipazione a servizi come l’acqua e i rifiuti, è un aspetto positivo”, ha sottolineato Giani.
“Detto questo, a maggior ragione -ha concluso Giani- io non entro nella discussione della gestione attraverso società per azioni che entrano in borsa o società di gestione che rimangono partecipate dei Comuni. Questo sta all’autonomia e alla libertà dei Comuni e alla loro capacità di pronunciarsi su come formare le società di capitale o l’opportunità di entrare in Borsa”.