Guido Barilla: made in Italy punto di partenza ma da solo non basta – askanews.it

Guido Barilla: made in Italy punto di partenza ma da solo non basta

Come Barilla abbiamo ancora molto da migliorare nei prossimi 10 anni
Mar 31, 2023

Milano, 31 mar. (askanews) – “La cosa che abbiamo capito è che il made in Italy da solo non è sufficiente, è una base di partenza, è un dono”. E ancora: “Il concetto non è più semplicemente made in italy, cioè dato che siamo made in Italy siamo vincenti ma è siamo made in Italy e dobbiamo fare il prodotto by the italians nel mondo”. Guido Barilla, presidente dell’omonimo gruppo di Parma, parla della “lezione” appresa insieme ai fratelli dopo la morte del padre Pietro nel 1993 quando hanno preso in mano la guida dell’azienda e hanno deciso di portarla all’estero. E rivolgendosi alla platea di imprenditori che hanno preso parte all’evento de L’Economia del Corriere “L’Italia genera futuro”, ne fa una questione principalmente di apertura culturale: “Dobbiamo applicare questo dono in ognuno dei mercati dove vogliamo operare. E questa è una direzione che ha permesso a noi di aprirci totalmente a culture e competenze diverse”.

Nel ricostruire alcuni passaggi della storia recente del gruppo, Guido Barilla è partito dalla necessità, all’inizio degli anni 90, di “mettere degli stabilimenti fuori dall’Italia perchè la convinzione era che senza un impianto non si potesse partecipare alla storia e ai mercati di geografie diverse”. Un percorso, partito nel 1998 dagli Stati Uniti con il primo stabilimento, che ha segnato un “cambio di mentalità” nell’azienda ma che si è rivelato “un processo estremamente lungo, pieno di problemi, di errori: abbiamo vissuto quasi due decenni di grandi difficoltà in cui le esperienze e i passi sono stati difficili, abbiamo passato momenti di grande crisi ma avendo in mente con grande chiarezza che avevamo una conoscenza, un obiettivo, un’idea”, quello di “portare la pasta e il marchio della pasta in giro per il mondo”.

Oggi, “abbiamo di fronte sfide che fino quattro-cinque anni fa ci sembravano lontane, sfide di discontinuità totale perchè non c’è più quella linearità di sviluppo vissuta prima della pandemia e le imprese devono viverle sapendo che saranno strutturali”. E Barilla oggi dove è arrivata? “Negli ultimi 10 anni la gente Barilla è molto maturata, cambiata, la Barilla era un’azienda 10 anni fa, un’altra azienda ora. Penso che il futuro sia analogo: dovremo migliorare e imparare ancora molto nei prossimi 10 anni però sarà grazie a questa apertura che fortunatamente abbiamo avuto il coraggio di intraprendere. Vi auguro un percorso migliore del nostro”.