Milano, 30 mar. (askanews) – Ascoltare musica, cercare indicazioni stradali, guardare film, pagare: lo smartphone ha semplificato molte cose, ma quante ore al giorno passiamo con gli occhi su quello schermo? Troppe, secondo Martin Cooper, l’inventore del primo telefono portatile.
“Le persone che hanno uno smartphone lo guardano troppo, si sono fatte prendere – dice – sono sconvolto quando vedo qualcuno che attraversa la strada e guarda il cellulare. È una cosa molto comune, sono matti”. Ma per il futuro resta ottimista: “Bisogna avere fiducia nell’umanità, e io ce l’ho. Gli esseri umani prima o poi ci arrivano”.
E c’è chi ha già cominciato a cercare soluzioni: da semplici accorgimenti, come la disattivazione delle notifiche, fino alla scelta di passare da uno smartphone ad un “dumbphone”, un telefono “stupido”. Cellulari di ultima generazione ma vecchio stile, con poche funzioni base. Per il 27enne Jose Briones un cambio di vita: “Una delle cose che la gente dimentica è che una volta vivevamo senza smartphone e il mondo funzionava – dice – un numero crescente di persone, di tutte le età, sta ripensando il modo in cui usa la tecnologia, quindi so di non essere il solo”.