Milano, 29 mar. (askanews) – “Il governo senza se e senza ma non ha nessuna intenzione di abrogare il reato di tortura. Vi è soltanto un aspetto tecnico che deve essere rimodulato per una ragione molto semplice: il reato di tortura, così come è strutturato, ha delle carenze tecniche di specificità e tipicità che devono connotare la struttura della norma penale”. Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio rispondendo a un’interrogazione a risposta immediata alla Camera.
“L’impossibilità di modificare e la volontà ferma del governo di tenere il reato di tortura è determinato da una ragion pura e da una ragion pratica, la ragion pura è quanto è stato stabilito dalle norme internazionali, la ragion pratica è una ragione di coerenza, perché questo è un reato particolarmente odioso e abbiamo tutte le intenzioni di mantenerlo”, ha aggiunto Nordio.