Roma (askanews) – E’ un horror basato su una leggenda popolare e allo stesso tempo una riflessione su cosa voglia dire essere madre “Pantafa”, nei cinema dal 30 marzo. Nel film diretto da Emanuele Scaringi Kasia Smutniak interpreta una donna che per il bene della figlia, che soffre di paralisi del sonno, si trasferisce in un paesino di montagna. Lì i sintomi della bambina peggiorano, nei suoi incubi appare una figura spettrale, la Pantafa, che nella leggenda popolare è una creatura che ruba il respiro.
“Volevamo creare un nostro mostro e questo mostro rappresenta appunto un disturbo tra una madre e una figlia, e ci sembrava che il modo migliore per raccontarlo fosse un horror” spiega Scaringi. “E’ un film molto femminile, c’è l’universo femminile raccontato tramite vari personaggi. Penso che essere inadeguati, sentirsi inadeguati nel ruolo di genitori, può provocare tantissime paure e questo è proprio alla base del mio personaggio, questo sentirsi non all’altezza” aggiunge Smutniak.
I sacrifici che la protagonista del film fa per cercare di essere una buona madre richiamano quelli che, ancora oggi, compiono anche molte madri. “Questi sacrifici portano dei segni spesso, i sacrifici che non sono i tuoi, che magari non sono neanche tue scelte, anche dal punto di vista emotivo” continua Smutniak, “portano con sé dei segni, degli strascichi, e quindi anche tante paure”.