Milano, 28 mar. (askanews) – In un contesto di mercato in cui le prenotazioni di viaggi online registrano un tasso di crescita annuale del 12,2% e i social media – Instagram e TikTok in primis – sono spesso la prima fonte di ispirazione per un viaggio, fornire un servizio affidabile per pianificare e prenotare un viaggio ha una grossa potenzialità. Del resto, secondo le statistiche, servono oltre 10 ore, spese su oltre 120 siti web, per raccogliere informazioni, confrontare opzioni di trasporto e alloggio, verificare tariffe, leggere recensioni. Con il rischio di incappare in brutte esperienze.
Proprio pensando a questo segmento di mercato è nata treepli, la start-up italiana che conta già 15 mila utenti unici, oltre 200 itinerari proposti, una community di 250 travel creators e centinaia di intenzioni di viaggio generate solo nell’ultimo mese, con un tasso di conversione intorno al 10%. Il business model di treepli si basa sulla condivisione, anche a pagamento, delle esperienze di viaggio fatte da viaggiatori indipendenti. In sostanza questi ultimi (i treeplers) raccontano le proprie esperienze di viaggio (i treeps) attraverso foto e video insieme a informazioni dettagliate su itinerari, alloggi, attività e trasporti e su come prenotarli, con consigli su cosa fare e cosa evitare, e con le recensioni di altri viaggiatori che hanno fatto quelle stesse esperienze. In cambio c’è la possibilità di monetizzare la condivisione delle proprie esperienze: per ogni intenzione di acquisto generata, treepli condivide con il creatore del viaggio la commissione che riceve dagli operatori di settore (enti di promozione turistica, compagnie aeree, hotel).
Secondo una recente indagine condotta da Kantar per treepli, sebbene il 74% degli italiani ritenga che le recensioni su siti, social e app di viaggio siano per lo più o quasi sempre veritiere, ben il 91% è rimasto deluso dall’esperienza in un luogo, hotel o ristorante dopo averne sentito parlare positivamente. In particolare, sono proprio i più giovani a vedere disattese le proprie aspettative. Il 15% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni dichiara di pianificare con entusiasmo un’esperienza che però si rivela sempre diversa da come la raccontano, contro solo il 2% della fascia 55-64 anni. Mentre il gruppo di italiani tra i 25 e i 34 anni è quello che più frequentemente racconta di fidarsi delle recensioni (79%) rimanendo poi spesso (27%) o qualche volta (38%) deluso, contro quello degli over 65 che per il 58% ritiene che le recensioni siano per lo più o quasi sempre affidabili e che per il 47% afferma di non restare mai (6%) o solo raramente (41%) scontento.
“Anni di esperienza nel travel tech, lavorando per i più grandi player del mercato, ci hanno insegnato che la vera sfida è rendere il viaggio indipendente più facile e alla portata di tutti. E, per noi, la chiave per vincere questa sfida sta nella condivisione di esperienze reali di altri viaggiatori, raccontate da utente a utente con onestà, con contenuti autentici ovvero: non sponsorizzati e con tutti i consigli e le informazioni utili per pianificare e prenotare in modo semplice e veloce. Da quest’idea nasce treepli” spiega Francesco Di Gregorio, Ceo di treepli, che nel 2022 ha fondato la start-up con Maurizio Consilvio, Coo, e Giovanni Lotterio, Cto.
“L’influencer marketing vanta un ROI nettamente superiore rispetto ai canali tradizionali, ma i player del turismo investono meno di tanti altri settori perché hanno difficoltà a gestirlo. Generando intenzioni di acquisto, treepli riesce a convogliare un traffico selezionato verso le loro piattaforme di prenotazione, con una riduzione del costo di acquisizione per utente fino al 30%, come ci dimostrano i primi test – spiega il Cto Giovanni Lotterio – Allo stesso tempo permette ai creatori di viaggi, che rappresentano una quota significativa del mercato di content creators da oltre 100 miliardi di dollari, di monetizzare le loro attività e di condividere contenuti non sponsorizzati, a beneficio di tutti gli amanti dei viaggi alla ricerca di esperienze autentiche”.
treepli è stata selezionata da Intelak, il technology e innovation hub per le start-up, con base a Dubai, per il suo programma di incubazione, e da AWS per quello di accelerazione, ed ha già chiuso un pre-seed round da 230 mila euro, con l’obiettivo di chiuderne un secondo da 1 milione di euro entro quest’anno.