Roma, 27 mar. (askanews) – “Spiace dover far notare una cosa alquanto ovvia, ossia che l’autonomia dell’Alto Adige/Südtirol è vincolata da trattati internazionali e che il suo unico scopo era quello di tutelare la minoranza di lingua tedesca per favorire la nascita di una società dove italiani e tedeschi potessero coesistere pacificamente. Un tentativo riuscito, tanto da assurgere a vero e proprio modello per tutti quei contesti in cui la presenza di una minoranza etnica e linguistica ha prodotto conflitti e spaccature sociali. Insomma, altro che privilegio.” Lo dichiarano Julia Unterberger e Luigi Spagnolli, Presidente e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, commentando l’articolo di Milena Gabanelli e Simona Ravizza sul Corriere della Sera di oggi.
“Anche sul discorso della spesa pro-capite, il criterio che andrebbe adoperato è il cosiddetto residuo fiscale, cioè la differenza tra le tasse e le imposte versate dai contribuenti e le spese che le istituzioni di ogni ordine e grado fanno su quel territorio. Come riportano anche le ultime elaborazioni della CGIA di Mestre, i contribuenti della Provincia di Bolzano versano più di quanto ricevono in termini di servizi, con un saldo negativo di 2.859 euro pro-capite. L’Alto Adige/Südtirol quindi non sottrae egoisticamente risorse, ma ne destina una quota significativa alla solidarietà nazionale. L’autogoverno – concludono – comporta assunzione di responsabilità e migliora la qualità amministrativa.”